Il Tribunale Commerciale di Parigi ha deciso di selezionare l'offerta del Gruppo Carrefour per l'acquisizione di Bio c'Bon.
L’operazione strategica, con un controvalore di 60 milioni di euro, rafforza l'ambizione del gruppo di diventare leader nel settore degli alimenti biologici e della transizione alimentare.
La Corte ha anche convalidato il progetto sociale di Carrefour, compreso il suo impegno a preservare l'occupazione di oltre 1.000 dipendenti di Bio c'Bon, quasi l'intera forza lavoro attuale.
Tale acquisizione consentirà alla catena di accelerare lo sviluppo della propria presenza nella distribuzione specializzata di prodotti biologici nei centri urbani, un settore in crescita, con un concept molto complementare alle insegne esistenti del Gruppo.
La rete Bio c'Bon rafforza il portafoglio dei marchi specializzati che già fanno parte del gruppo Carrefour, dopo l'acquisizione di So.bio, acquistata ad aprile 2019 e oggi con 23 negozi, e Bioazur, entrata ad ottobre 2020 e con 5 negozi ad oggi. Questo potenziamento si affianca all'espansione dell'offerta biologica digitale, avendo già rilevato gli e-commerce spagnoli Greenwez e Planeta Huerto e, un anno fa, l’italiana Sorgente Natura.
«La nostra ambizione – ha dichiarato il presidente di Carrefour, Alexandre Bompard – è di mantenere intatta la rete, l’insegna, tutto lo staff e il sapere di Bio c’Bon e di combinare questi valori con quelli di So.Bio. Le due realtà sono complementari e compatibili. Il primo rappresenterà i punti vendita urbani, di fascia premium e di medio formato, mentre So.bio svilupperà le grandi superfici alla periferia delle città”.
Bio c’Bon, in amministrazione controllata da settembre dopo varie manifestazioni di interesse che non si sono mai concretizzate, ha 158 negozi di proprietà nel mondo, di cui 16 in Italia, tutti in Lombardia. È inoltre attivo in Spagna, Svizzera, Belgio e Giappone.
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