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A Crai lo “scudetto” distributivo
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A Crai lo “scudetto” distributivo
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Con 2. 50 milioni di euro a fine 2005 e 2.900 stimati a chiusura del 2006 (+5%) Crai conquista il primo posto tra le insegne italiane per l’incremento di fatturato registrato nel biennio 2004-2006 a rete omogenea.
Una crescita a rete omogenea intorno all’8,7% nell’arco degli ultimi due anni e la previsione di un incremento del 6% per l’esercizio 2007: i risultati ottenuti da Crai ne sanciscono il primato nazionale in termini di trend di crescita di fatturato (fonte ACNielsen).
«Questo risultato è una sorta di “scudetto” per il mondo della distribuzione italiana, e rappresenta un segno molto positivo di cambiamento di direzione – ha affermato Emanuele Plata, consigliere delegato di Crai -. I consumatori hanno premiato lo stile relazionale “genuinamente italiano” posto al centro della nostra strategia di sviluppo che valorizza l’imprenditorialità e la relazione tra filiere e consumatore».
Oggi Crai conta 19 soci e 8 affiliati centrali, che gestiscono circa 3.000 punti vendita ubicati capillarmente su tutto il territorio nazionale, a fronte di oltre 15.000 addetti. L’aver puntato su un sistema distributivo e organizzativo articolato secondo un modello di tipo federale - 10 poli territoriali capaci di rispondere alle esigenze di ogni singola area in termini sia di sviluppo, sia di pianificazione operativa - ha ottimizzato efficienza ed efficacia, migliorando la coesione tra i soci e la competitività sul mercato.
Il polo distributivo rappresenta oggi per Crai il vero motore di sviluppo, nell’ipotesi futura di una partecipazione diretta al capitale di Secom - la società di servizi che si occupa anche della contrattualistica - attualmente controllata dalla Cooperativa.
«La rinuncia a competere con le grandi superfici, optando per l’esaltazione delle proprie caratteristiche peculiari è alla base di un successo che ha attirato l’attenzione di alcune catene internazionali, interessate al nostro modello – ha evidenziato Sandro Fedeli, presidente di Crai -. Il nostro gruppo vanta oggi uno dei migliori staff della distribuzione organizzata, plus che ci ha permesso di restare sul mercato, ma soprattutto di preservarne l’italianità con un’offerta di prodotti a marchio migliori rispetto alla media».
Il 2006 è stato l’anno dell’evoluzione a 360°: nel rinnovamento dei format e degli assortimenti, nell’innovazione dei prodotti a marchio e nell’espansione all’estero.
Quest’ultima, iniziata con l’ingresso a Malta nel 1994 con 100 punti vendita, si è estesa alla Svizzera – in Canton Ticino e nei Grigioni Italiani con una rete di 105 punti vendita – offrendo una valida alternativa al fenomeno della desertificazione e della chiusura dei negozi alimentari nei piccoli centri montani.
L’attività di sviluppo del prodotto a marchio – 1.120 referenze – ha visto un’ulteriore segmentazione dei brand e un consolidamento dell’impegno verso l’eccellenza, che ha portato all’ottenimento per il quarto anno della certificazione del sistema qualità relativo a progettazione e gestione della loro produzione.
All’ampliamento della linea Piaceri Italiani, che consta attualmente di 70 referenze, sono state affiancate le carni – prima le avicole, più di recente bovine e suine – a Filiera Garantita, 100% italiana. «Dopo le carni bianche, Crai ha rinnovato l’impegno sulle filiere certificate lanciando una quarantina di referenze accomunate dalle “quattro I” – ha affermato Giuseppe Parolini, direttore commerciale di Crai -. Le carni rosse forniteci da Unicarve e Franco Rosso provengono infatti da capi rigorosamente nati, allevati, macellati e sezionati solo in territorio italiano».
Ulteriore novità la linea EquoSolidale, con le prime sei referenze, sviluppate in collaborazione con Fair Trade.
La strategia per il 2007 si propone un ulteriore incremento di fatturato a parità di rete, nell’intento di avvicinarsi a una quota prossima al 4% nel largo consumo.
L’attivazione del presidio farmaceutico Farma Crai, che riguarda la realizzazione di punti vendita con l’assistenza di un farmacista o a libero servizio, lo sviluppo della linea parafarmaco e il potenziamento dei prodotti per la cura della persona, sono le principali iniziative attivate nel comparto non-food.
Sul piano della comunicazione Crai punta allo sviluppo dei media in-store ampliando la diffusione del family magazine Free Press e del palinsesto radio “Le onde del Gusto” – che passerà dai 100 negozi attuali a 500 punti vendita – oltre a prevedere il lancio di una vera e propria store-tv.
Sul fronte dell’internazionalizzazione Crai guarda ai mercati europei, dell’Oriente e a quelli emergenti: nel primo semestre 2007 è prevista l’inaugurazione di un punto vendita in Albania, realizzato dalla tarantina SuperCentro in joint venture con la società albanese Dms, proprietaria di un centro commerciale ubicato a Tirana.
Una crescita a rete omogenea intorno all’8,7% nell’arco degli ultimi due anni e la previsione di un incremento del 6% per l’esercizio 2007: i risultati ottenuti da Crai ne sanciscono il primato nazionale in termini di trend di crescita di fatturato (fonte ACNielsen).
«Questo risultato è una sorta di “scudetto” per il mondo della distribuzione italiana, e rappresenta un segno molto positivo di cambiamento di direzione – ha affermato Emanuele Plata, consigliere delegato di Crai -. I consumatori hanno premiato lo stile relazionale “genuinamente italiano” posto al centro della nostra strategia di sviluppo che valorizza l’imprenditorialità e la relazione tra filiere e consumatore».
Oggi Crai conta 19 soci e 8 affiliati centrali, che gestiscono circa 3.000 punti vendita ubicati capillarmente su tutto il territorio nazionale, a fronte di oltre 15.000 addetti. L’aver puntato su un sistema distributivo e organizzativo articolato secondo un modello di tipo federale - 10 poli territoriali capaci di rispondere alle esigenze di ogni singola area in termini sia di sviluppo, sia di pianificazione operativa - ha ottimizzato efficienza ed efficacia, migliorando la coesione tra i soci e la competitività sul mercato.
Il polo distributivo rappresenta oggi per Crai il vero motore di sviluppo, nell’ipotesi futura di una partecipazione diretta al capitale di Secom - la società di servizi che si occupa anche della contrattualistica - attualmente controllata dalla Cooperativa.
«La rinuncia a competere con le grandi superfici, optando per l’esaltazione delle proprie caratteristiche peculiari è alla base di un successo che ha attirato l’attenzione di alcune catene internazionali, interessate al nostro modello – ha evidenziato Sandro Fedeli, presidente di Crai -. Il nostro gruppo vanta oggi uno dei migliori staff della distribuzione organizzata, plus che ci ha permesso di restare sul mercato, ma soprattutto di preservarne l’italianità con un’offerta di prodotti a marchio migliori rispetto alla media».
Il 2006 è stato l’anno dell’evoluzione a 360°: nel rinnovamento dei format e degli assortimenti, nell’innovazione dei prodotti a marchio e nell’espansione all’estero.
Quest’ultima, iniziata con l’ingresso a Malta nel 1994 con 100 punti vendita, si è estesa alla Svizzera – in Canton Ticino e nei Grigioni Italiani con una rete di 105 punti vendita – offrendo una valida alternativa al fenomeno della desertificazione e della chiusura dei negozi alimentari nei piccoli centri montani.
L’attività di sviluppo del prodotto a marchio – 1.120 referenze – ha visto un’ulteriore segmentazione dei brand e un consolidamento dell’impegno verso l’eccellenza, che ha portato all’ottenimento per il quarto anno della certificazione del sistema qualità relativo a progettazione e gestione della loro produzione.
All’ampliamento della linea Piaceri Italiani, che consta attualmente di 70 referenze, sono state affiancate le carni – prima le avicole, più di recente bovine e suine – a Filiera Garantita, 100% italiana. «Dopo le carni bianche, Crai ha rinnovato l’impegno sulle filiere certificate lanciando una quarantina di referenze accomunate dalle “quattro I” – ha affermato Giuseppe Parolini, direttore commerciale di Crai -. Le carni rosse forniteci da Unicarve e Franco Rosso provengono infatti da capi rigorosamente nati, allevati, macellati e sezionati solo in territorio italiano».
Ulteriore novità la linea EquoSolidale, con le prime sei referenze, sviluppate in collaborazione con Fair Trade.
La strategia per il 2007 si propone un ulteriore incremento di fatturato a parità di rete, nell’intento di avvicinarsi a una quota prossima al 4% nel largo consumo.
L’attivazione del presidio farmaceutico Farma Crai, che riguarda la realizzazione di punti vendita con l’assistenza di un farmacista o a libero servizio, lo sviluppo della linea parafarmaco e il potenziamento dei prodotti per la cura della persona, sono le principali iniziative attivate nel comparto non-food.
Sul piano della comunicazione Crai punta allo sviluppo dei media in-store ampliando la diffusione del family magazine Free Press e del palinsesto radio “Le onde del Gusto” – che passerà dai 100 negozi attuali a 500 punti vendita – oltre a prevedere il lancio di una vera e propria store-tv.
Sul fronte dell’internazionalizzazione Crai guarda ai mercati europei, dell’Oriente e a quelli emergenti: nel primo semestre 2007 è prevista l’inaugurazione di un punto vendita in Albania, realizzato dalla tarantina SuperCentro in joint venture con la società albanese Dms, proprietaria di un centro commerciale ubicato a Tirana.
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