Promuovere il valore del prodotto Piadina IGP e il suo legame con il territorio romagnolo, difendendo l’identità, la storia e i valori della piadina romagnola IGP nella sua unicità ed eccellenza in tutta Europa. Ecco la mission, del progetto messo in campo dal Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola Igp per il biennio 2019/21, finalizzato soprattutto al mercato nazionale e alla Germania e sostenuto dai Soci del Consorzio e dal Piano di Sviluppo Rurale della Regione Emilia Romagna.

L’obiettivo è Identificare il prodotto Igp, la sua piacevolezza e unicità e i suoi valori, con la Romagna, cioè con il suo territorio esclusivo di produzione a difesa e tutela di ogni imitazione. Un compito non da poco e su cui non bisogna abbassare la guardia, visto che nel mondo ci sono addirittura 94 marchi registrati di piadina.

Su questo punto si concentrano gli sforzi del Consorzio che della sua nascita, in pochi anni ha più che triplicato i quantitativi di Piadina Romagnola prodotti a marchio Igp, portandoli da poco più di 6.500 tonnellate nel 2014, anno di nascita del Consorzio di tutela, agli oltre 20.000 nel 2018, praticamente il 50% di tutta la piadina prodotta sia in Gdo che nella ristorazione e nei chioschi.


Se non è romagnola non è IGP

Farina, acqua, sale, olio evo o strutto, recita il disciplinare. E prosegue: un impasto suddiviso in palline o pani tondeggiati che vengono lavorati con il classico mattarello o attraverso lamine meccaniche fino a formare un disco dal diametro compreso fra i 15 e i 25 cm per uno spessore da 4 a 8mm, nel caso della ‘Piada o Piadina Romagnola’ o fra i 23 e i 30 cm per un massimo di 3 mm di spessore nel caso della ‘Piadina Romagnola alla Riminese’. Poi 3 o 4 minuti di cottura su una piastra a 200/250 gradi, e la piadina è servita.


La Piadina Romagnola IGP in cifre

Ad oggi in Italia quasi il 50% della piadina prodotta è IGP, dunque, è certificata. Nel Belpaese, complessivamente nel 2018, sono state prodotte circa 47.000 tonnellate di Piadina, di cui 38 mila per la grande distribuzione (dati 2018), con un incremento del +6.2% rispetto all’anno 2017. A queste si aggiungono poco più di 8 mila tonnellate equamente divise fra ristorazione e chioschi. Il valore alla produzione della Piadina in generale (Igp e non) è di 160 milioni di euro nella Gdo, con un aumento del 5.5% rispetto al 2017 e il trend positivo prosegue anche nel 2019.


Una fotografia del Consorzio

Costituitosi nel 2011, gli iscritti al Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola sono 13. Questi i soci del Consorzio: Adp (Riccione), Alimenta Produzioni (Riccione), Artigianpiada (Cerasolo), Deco Industrie (Bagnacavallo), Gastone (Ravenna), Gitoma (Bagnacavallo), Global Food (Misano), Pagliacci Marilena (Cervia), Piada d’Oro (Saludecio), Riccione Piadina (Riccione), Riviera Piada (Rimini), F.lli Maioli (Cervia).

Il Consorzio, Presieduto da Alfio Biagini, ha l’obiettivo di mettere in campo iniziative tese alla promozione e valorizzazione del prodotto sul territorio nazionale e internazionale.