Vis Industrie Alimentari ha ottenuto la certificazione della parità di genere, che premia l’impegno dell’azienda nel promuovere l’uguaglianza e il benessere dei dipendenti, valorizzando la diversità e assicurando condizioni di lavoro inclusive. Un risultato possibile grazie a particolari iniziative di welfare aziendale, nuove nel panorama italiano, come il prolungamento del periodo di paternità di due giorni rispetto a quanto previsto dal Ccnl o del contributo di 350 euro come fringe benefit al neo genitore che rientra in azienda.

Il primo bilancio di sostenibilità
Vis Industrie Alimentari, che conta 125 dipendenti e nel 2024 ha raggiunto un fatturato di gruppo di 43 milioni di euro, ha presentato anche il suo primo bilancio di sostenibilità: il risultato di un intenso lavoro svolto in collaborazione con Marsh Advisory, che ha contribuito alla redazione del documento. Il Bilancio riflette l'impegno dell'azienda verso uno sviluppo responsabile, evidenziando le iniziative intraprese per creare valore nel rispetto dell'ambiente, delle comunità e dei propri dipendenti.
La pubblicazione del bilancio di sostenibilità e la certificazione della parità di genere rappresentano due pilastri fondamentali in ottica Esg (Environmental, Social, Governance) di Vis Industrie Alimentari e testimoniano una visione aziendale che pone al centro la sostenibilità ambientale, la qualità delle relazioni industriali e la massima attenzione al welfare aziendale.

«La redazione del nostro primo bilancio di sostenibilità è un passo fondamentale per testimoniare con trasparenza il nostro impegno verso un modello di crescita sostenibile e inclusivo – sottolinea Alessandro Nardi-Dei, ceo di Vis Industrie Alimentari –. Attraverso iniziative concrete, l’azienda intende consolidare il proprio ruolo come attore responsabile e innovativo all’interno del sistema industriale italiano, promuovendo una crescita che sia al contempo competitiva e rispettosa dei valori umani e ambientali. Siamo molto orgogliosi anche per la certificazione Parità di Genere che sancisce un percorso intrapreso da tanti anni verso un modello d’impresa fortemente inclusivo».