Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

Morìa del kiwi, Zespri investe in Italia

Morìa del kiwi, Zespri investe in Italia

Morìa del kiwi, Zespri investe in Italia

Information
redazione

Zespri, leader mondiale nella commercializzazione del kiwi, e presente in Italia da più di 25 anni, ha lanciato nel nostro Paese un progetto per contrastare la kiwifruit vine decline syndrome, comunemente nota come “morìa del kiwi”. Il fenomeno, sempre più diffuso nel Centro e Sud Italia, ha causato una riduzione di oltre 8.000 ettari coltivati, circa il 30% della superficie nazionale, con pesanti ripercussioni su varietà a polpa verde, ma anche su quelle a polpa gialla.

La morìa è un processo: è il risultato della destrutturazione del suolo causata dalla gestione meccanica o, più spesso, da squilibri idrici, legati a eventi meteorologici estremi (piogge intense e concentrate, alternati a periodi di siccità) oppure a una gestione irrigua non ottimale. Questo scenario porta a un indebolimento fisiologico delle radici, al declino della chioma e, in fine, all’azione di agenti patogeni già presenti nel terreno, accelerando il declino della pianta.

Un impegno concreto
In questo scenario, dal 2020 Zespri ha avviato un piano di investimenti di oltre 500 mila euro mirato alla comprensione delle cause profonde della morìa e alla definizione di soluzioni sostenibili ed efficaci. Il lavoro si è concentrato su diversi fronti: dalla ricerca scientifica alla sperimentazione agronomica in campo, fino alla formazione di tecnici e produttori.

Fondamentale in questo percorso la collaborazione con i partner di filiera italiani – Agrintesa, Apofruit, Op Kiwisole, Gruppo Salvi – e con un network di istituti di ricerca nazionali e internazionali d’eccellenza, tra cui le Università della Basilicata e di Bologna, i.ter, Crea-Dc e Plant & Food Research in Nuova Zelanda. Una vera e propria taskforce multidisciplinare, che ha unito competenze scientifiche e operative, favorendo una sinergia tra ricerca e campo e che dal 2022 è stata estesa alla Francia. Questo approccio ha permesso di tradurre i risultati scientifici in strumenti operativi e facilmente applicabili, contribuendo a costruire nuove conoscenze condivise lungo tutta la filiera.  

Prevenzione, precisione e sostenibilità
Il programma ha messo in luce la necessità di cambiare approccio nella gestione degli impianti. Il primo passo è la prevenzione: conoscere lo stato di salute del suolo e delle piante è fondamentale per decidere se recuperare un impianto o procedere con il reimpianto. In entrambi i casi, la chiave è adottare pratiche agronomiche più mirate e rispettose dell’equilibrio tra acqua, suolo e radici.

La gestione irrigua, in particolare, richiede una maggiore precisione. L’impiego di sensori di umidità, bilanci idrici e sistemi digitali consente di dosare l’acqua con maggiore efficienza, evitando ristagni e stress radicali. Il monitoraggio dell’irrigazione tramite misuratori di portata e sistemi automatizzati permette inoltre un controllo costante e puntuale. Al tempo stesso, il miglioramento del drenaggio e della struttura del suolo, unito all’adozione di pratiche rigenerative, contribuisce a rafforzare la resilienza degli impianti.

Collaborazione, innovazione e formazione
Nel marzo 2024, Zespri ha avviato il Progetto Recupero Radici in dodici frutteti pilota situati tra Lazio e Calabria. Il programma prevede un approccio integrato che combina mappatura del suolo, monitoraggio vegetativo con tecnologia Ndvi, analisi della biodiversità microbica e prove su portainnesti alternativi. I primi risultati hanno dimostrato che anche piccoli interventi mirati possono generare significativi miglioramenti nella salute delle radici e nella produttività delle piante.

Il coinvolgimento diretto di produttori, tecnici e agronomi è uno degli aspetti distintivi dell’iniziativa. Attraverso giornate dimostrative, incontri tecnici e momenti di formazione in campo, Zespri promuove un percorso di miglioramento continuo, condiviso e replicabile.

Alla luce dei primi risultati positivi, Zespri ha deciso l’ulteriore estensione del progetto a livello europeo: entro il 2025 saranno coinvolti due nuovi frutteti in Francia e il primo in Grecia, per costruire una rete transnazionale di scambio e innovazione agronomica.

Un modello per il rilancio del settore
Con questo approccio, Zespri conferma la volontà di essere non solo un operatore commerciale, ma un vero e proprio partner tecnico e strategico per la filiera del kiwi. L’obiettivo è ambizioso: contrastare la morìa, rigenerare gli impianti, restituire produttività ai territori colpiti e garantire un futuro più sostenibile al comparto.

Il Progetto recupero radici si propone così come un modello virtuoso di agricoltura collaborativa e fondata sulla scienza, in grado di affrontare le sfide complesse del settore ortofrutticolo. Un’iniziativa che guarda al futuro, puntando su sostenibilità, innovazione e qualità.

«Crediamo fortemente che il rilancio del kiwi italiano passi attraverso un approccio condiviso, basato su scienza, ascolto e innovazione – afferma Nick Kirton, executive officer per l’emisfero nord di Zespri –.  Il nostro impegno è quello di lavorare al fianco dei nostri partner e dei produttori, non solo offrendo supporto tecnico ma contribuendo attivamente alla costruzione di una filiera più resiliente, sostenibile e pronta alle sfide».

  • Ti è piaciuto l'articolo?

    Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.

       
       

Logo Ristorazione Moderna

distribuzionemoderna.info
- Copyright © 2025 Edizioni DM Srl - Via G. Piazzi, 2/4 - 20159 Milano (MI) | P. IVA 08954140961 - Tutti i diritti riservati | Credits
NON HAI TROVATO QUELLO CHE STAVI CERCANDO?
PROVA QUI: