Molino Grassi ha presentato il suo secondo bilancio di sostenibilità 2024, che conferma la volontà di condividere in modo trasparente il proprio impegno ambientale, sociale ed economico e di inserirlo in una visione di sviluppo orientata al lungo periodo.
Nata nel 1934 e oggi guidata dalla terza e quarta generazione, Molino Grassi – che nel 2024 ha raggiunto un fatturato di 81 milioni di euro – conferma un modello d’impresa che unisce tradizione molitoria, innovazione tecnologica e responsabilità verso il territorio. Il bilancio si propone come strumento di dialogo con tutti gli stakeholder –collaboratori, agricoltori, fornitori, clienti, partner, istituzioni e comunità – e riflette i valori che da oltre novant’anni guidano l’azienda: la centralità delle persone, la qualità come risultato di processi condivisi lungo la filiera, la tutela del territorio e la costruzione di relazioni basate su fiducia e trasparenza.
Attraverso dati, progetti e testimonianze, il report racconta quindi un percorso che mette al centro una visione chiara: coniugare crescita e responsabilità, innovazione e radicamento, generando valore sostenibile per chi coltiva, per chi trasforma e per chi porta il prodotto sulle tavole di ogni giorno.
Il lavoro con gli agricoltori si fonda su filiere tracciabili, disciplinari condivisi e tecniche di coltivazione sostenibili, con particolare attenzione al recupero di varietà antiche e territori marginali. Una scelta che genera valore per il territorio: l’86% degli acquisti è infatti rivolto a fornitori italiani, con una parte significativa radicata proprio in Emilia-Romagna.
Gli impianti automatizzati di Molino Grassi trasformano ogni anno 130.000 tonnellate di cereali. Da questa lavorazione nascono oltre 100 referenze, organizzate in linee dedicate: farine professionali per panificazione, pizzeria, pasticceria e pasta fresca; semole di grano duro, tra cui la Kronos, ottenuta da una varietà selezionata e coltivata in Italia; linee biologiche; la linea Qb, in cui grani antichi e moderni si incontrano; la linea Miracolo, nata dal recupero di varietà antiche locali e simbolo del legame tra agricoltura, biodiversità e cultura del territorio. Ogni farina nasce con un obiettivo chiaro: rispettare chi coltiva, chi trasforma e chi porta il prodotto in tavola.
Un’attenzione specifica è dedicata ai controlli di qualità: circa il 20% del personale lavora in laboratorio, utilizzando tecnologie avanzate per monitorare antiparassitari, allergeni, tossine e contaminanti, con confronti costanti con laboratori esterni. Parallelamente, Molino Grassi è impegnato in progetti di agricoltura rigenerativa, sperimentazioni varietali e collaborazioni con università e centri di ricerca.
Nel 2024, inoltre, l’azienda ha registrato zero infortuni sul lavoro, garantito il 100% dei contratti coperti da Ccnl e un organico composto per il 38% da donne. Inclusione, sicurezza, formazione e ascolto rappresentano i pilastri di un ambiente di lavoro rispettoso e responsabile
Da oltre dieci anni Molino Grassi utilizza, poi, esclusivamente energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. A ciò si affiancano investimenti in tecnologie sostenibili: un magazzino automatizzato a temperatura controllata, un impianto geotermico open-loop per il raffrescamento, l’economia circolare dei sottoprodotti destinati alle filiere zootecniche e biogas, e un packaging certificato Fsc.
L’azienda ha istituito anche un Comitato per la sostenibilità, ottenuto il rating di legalità “due stelle ++” e possiede certificazioni importanti quali: SA8000, ISO 9001, ISO 22000, ISO 45001, ISO 22005, ISCC Plus.
“Novant’anni di storia ci insegnano che la qualità e la sostenibilità non sono obiettivi, ma un modo di fare impresa – dichiarano Massimo, Andrea e Federica Grassi –. Il nostro impegno è continuare a coltivare un futuro migliore per le persone, per la terra e per le comunità che ci accompagnano da sempre nel nostro percorso”.