Almo Nature: un impegno concreto per la biodiversità
Almo Nature: un impegno concreto per la biodiversità
- Information
Almo Nature, brand specializzato nel pet food e pet care, è impegnato su diversi fronti per la tutela degli animali e della biodiversità. Tutti i profitti derivanti dalla vendita dei prodotti Almo Nature, infatti, dopo costi e tasse, vengono messi a disposizione della Fondazione Capellino, proprietaria del 100% di Almo Nature, per portare avanti progetti in diversi ambiti, con in comune la finalità di salvaguardare la biodiversità.
Il percorso dell’azienda è fortemente orientato verso il benessere degli animali e la tutela della natura. Nel 2018 questo impegno segna un nuovo standard: viene creata la Fondazione Capellino con l’obiettivo di agire concretamente per la salvaguardia della biodiversità e l’anno successivo Capellino decide di trasferire alla Fondazione la proprietà di Almo Nature. Questa decisione trasforma l’azienda in un bene comune, con l’intero profitto generato dalle vendite dei prodotti Almo Nature che va a finanziare i progetti della Fondazione.
L’importanza della Reintegration Economy
È la nascita di un nuovo modello economico, che prende il nome di Reintegration Economy: i ricavi derivanti dal lavoro in azienda non restano un beneficio per pochi, ma vengono messi a disposizione di tutte le specie viventi e della loro casa comune, il Pianeta. In attesa che tutte le imprese si trasformino progressivamente riducendo il loro impatto, il modello promosso da Fondazione Capellino si propone di rendere alla natura ciò che l’attività produttiva le sottrae.
«La Reintegration Economy è profit serving purpose, dove il purpose è la salvaguardia della biodiversità», afferma Pier Giovanni Capellino, fondatore di Almo Nature. «Questo modello economico ci permette di mettere il capitale a disposizione del bene collettivo ed è un modo responsabile e concreto di fare business e contemporaneamente di salvaguardare la natura. Una visione espressa anche dal rinnovato logo dell’azienda: “Almo Nature – All profits to the Planet”».
«La Reintegration Economy – prosegue Pier Giovanni Capellino – è un modello che funziona se tutti contribuiscono; a partire dai consumatori che ogni giorno, grazie alle loro scelte di acquisto, rendono possibile questo circolo virtuoso. Quando le persone scelgono un prodotto Almo Nature, infatti, non solo hanno un’elevata qualità disponibile per il proprio compagno animale, ma diventano anche parte dell’attivismo generato dalla Reintegration Economy contribuendo direttamente, tramite questo piccolo gesto quotidiano, alla salvaguardia della biodiversità».
Gli ambiti di intervento di Fondazione Capellino
Fondazione Capellino opera in diversi ambiti di intervento volti alla salvaguardia della biodiversità e della biosfera. Il primo, “Habitat & Biodiversity Corridors”, prevede la creazione di corridoi di biodiversità, con progetti in Europa, Africa e Sud America. Abbracciando il principio secondo cui evitare la frammentazione degli habitat naturali è fondamentale per tutelarli, Fondazione Capellino ha tra i suoi principali obiettivi la creazione di corridoi che siano ulteriori riserve naturali per connetterli. Due dei progetti finanziati dalla Fondazione sono, infatti, un corridoio ecologico in Tanzania, il “Kilombero Elephant Project2”, destinato al passaggio di elefanti e altri animali tra due parchi naturali, evitando in tal modo i conflitti con l’uomo, e “Yellowstone to Yukon (Y2Y)”, che connetterà aree protette a cavallo tra gli Stati Uniti nordoccidentali e il Canada.
La Fondazione si impegna anche sul fronte dei cambiamenti climatici, cercando soluzioni in grado di studiare il riscaldamento globale e mitigarne i suoi effetti. Nello specifico, “Climate Change” è dedicato a studiare soluzioni che aiutino a mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico, sia negli ambienti naturali sia in ambito urbano. Tra i progetti in corso c’è “Firenze Climate Change”, che trasformerà il capoluogo toscano in un modello per tante altre città, al fine di creare soluzioni nature based per monitorare e contrastare i cambiamenti climatici.
L’ambito di ricerca “Biodiverse Agriculture” lavora, invece, per trovare un compromesso tra la produzione agricola e il mondo naturale, ricercando nuove soluzioni in grado di garantire il massimo grado di biodiversità in un sistema produttivo. Per farlo, la futura sede della Fondazione Capellino a San Salvatore Monferrato (Al) è oggi un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove si sperimentano nuovi tipi di soluzioni in campo agricolo. Qui verrà inoltre ospitato l’Istituto di Ricerca Scientifica e Sperimentale sull’Agricoltura Naturale.
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.