Lo strano caso del centro Twenty e di Aspiag service
Lo strano caso del centro Twenty e di Aspiag service
- Information
di Luca Salomone
Sembra che sia arrivato all'epilogo, dopo 9 anni, il lungo scontro fra Aspiag service e Twentyone di Bolzano, società a cui fa capo il centro commerciale Twenty, un insediamento di 37.
00 mq di superficie Gla, con 80 negozi, circa 500 addetti, in condizione di incertezza, e una locomotiva Eurospar, dello stesso gruppo Aspiag.
Il complesso rischia la chiusura, vista una sentenza del Consiglio di Stato del 6 ottobre che, in 82 pagine, ne decreta, come conseguenza ultima, proprio la cessazione. Del resto, come ricordano i legali di Aspiag, le decisioni del Cds sono, per natura giuridica, inappellabili.
Quell'upgrade controverso
Ma cerchiamo di capire meglio: i fatti risalgono al 2013, quando la giunta della Provincia, avallò il raddoppio dello shopping center, secondo il programma del partner finanziario, Podini holding - nonché costruttore, tramite Podini real estate - e, appunto, del titolare, Twentyone.
In modo avverso all’operazione si è già pronunciato, per due volte, nel 2019 e 2021, il Tar di Bolzano, che, esaminando il ricorso presentato da Aspiag contro le delibere sulle autorizzazioni, ha decretato l’annullamento dei permessi alla variante edilizia rilasciati, a suo tempo, dalle autorità.
Il 6 ottobre, a latere del pronunciamento del Cds (che ha ribadito l'illeceità delle autorizzazioni e ingiunto a Podini holding, Twentyone e alla Provincia il pagamento di 15 mila euro di spese legali sostenute da Aspiag) la Provincia stessa, dopo avere ribadito l’importanza del Twenty come shopping center di rilievo, ha spiegato che “le necessarie azioni che faranno seguito alla sentenza sono oggetto di valutazione da parte dei tecnici provinciali, di concerto con quelli del Comune di Bolzano. La situazione attuale risale a decisioni adottate più di 10 anni fa ed è, di conseguenza, complessa. Non appena i risultati della valutazione saranno disponibili, verranno discussi i passi da intraprendere”.
Trasferimento in vista?
In seguito, il 12 ottobre, lo stesso ente provinciale ha comunicato quanto segue: “In data odierna i tecnici di Provincia e Comune di Bolzano si sono riuniti per esprimere le prime valutazioni in merito alla sentenza del Consiglio di Stato sul centro commerciale Twenty di via Galilei a Bolzano.
“I funzionari hanno avviato il confronto sul da farsi. Si registra già una convergenza in merito alla necessità di procedere tempestivamente alla rimozione dei vizi procedurali denunciati in sentenza. Si tratta dell’avvio di un percorso non semplice, con una tempistica stimata in circa 6 mesi, che porterà all’individuazione dell’area più idonea attraverso le garanzie di trasparenza e parità di trattamento richieste dalla sentenza stessa. Nel frattempo, il Twenty potrà rimanere in funzione, stanti le disposizioni della ‘Legge provinciale territorio e paesaggio’ proprio per i casi di annullamento di titoli abilitativi”. Dal linguaggio amministrativo pare di capire che lo shopping center dovrebbe essere oggetto di trasferimento.
Ma cosa ha portato Aspiag a intraprendere una simile crociata? Bisogno di giustizia, forse il fatto di essere urtata, come tenant del Twenty, da autorizzazioni edilizie irregolari, ma soprattutto il sentirsi discriminata. Le fonti locali rimandano a un permesso di costruzione ottenuto, nel 2016, dall’allora Prefetto, Michele Penta, per l’edificazione di un centro commerciale di 31mila mq adiacente all’Interspar di Via Buozzi, sempre a Bolzano, e poi annullato dalla Provincia, con la conferma del Tar.
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