Igd fa tris nella certificazione

Igd fa tris nella certificazione
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Due nuove attestazioni per Igd, colosso dei centri commerciali che ha, come primo azionista, Coop Alleanza 3.0, ed è quotato al segmento Euronext Star di Borsa Italiana.
Qualità, sicurezza e ambiente
L’azienda ha ottenuto le certificazioni Iso9001 - relativa ai sistemi qualità - e Iso45001, che fa riferimento a salute e sicurezza sul lavoro. Queste si aggiungono alla Iso14001, conseguita nel 2013 per i metodi di gestione ambientale.
Più in dettaglio la prima riconosce elevati standard nella gestione dei principali processi aziendali, in particolare per i comparti leasing e asset management, mentre la seconda testimonia i protocolli virtuosi applicati in ambito Hse (Health, safety and environnement), che, del resto, Immobiliare grande distribuzione ha largamente implementato nell’ultimo triennio, sia per il proprio quartier generale di Bologna, sia per i centri di proprietà e in gestione. Questi comprendono 25 attivi fra gallerie commerciali e retail park, 8 insediamenti fra ipermercati e supermercati e un portafoglio, in fase di parziale cessione, di shopping center situati in 13 città della Romania.
L’azienda spiega che l’integrazione delle tre certificazioni sosterrà il nuovo piano industriale e, grazie a un sistema integrato Qhse (Quality, health, safety and environnement) fornirà, da un lato, gli strumenti per un monitoraggio e una rendicontazione più efficienti degli indicatori di performance (o Kpi) e, dall’altro, consentirà a una particolare divisione aziendale (la BU asset services for third parties) di offrire al mercato un modello operativo fondato sulle migliori pratiche.
L'assemblea approva i bilanci
Al tempo stesso, nei giorni scorsi, precisamente il 16 aprile, l’assemblea di Igd - realtà con un patrimonio immobiliare al 100% di proprietà, valutato in oltre 1.694,2 milioni di euro - ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024 e presentato il consolidato, contenuti, del resto, già comunicati in precedenza.
Per riassumere va ribadito che i conti si sono chiusi con una perdita netta, per la capogruppo, di poco inferiore ai 27 milioni di euro, i quali diventano 30,1 milioni nel consolidato.
I risultati sono stati influenzati da minusvalenze e svalutazioni straordinarie di partecipazioni per 29,2 milioni di euro, principalmente legate all’operazione di cessione, un anno fa, di un portafoglio immobiliare composto da 8 ipermercati, 3 supermercati e 2 gallerie commerciali del valore di 258 milioni di euro, nonché a una variazione negativa del fair value (valore equo) di un perimetro formato da 31,3 milioni di investimenti immobiliari.
Nell’esercizio il gruppo ha registrato ricavi netti da attività locative pari a 113,7 milioni di euro, in incremento del 4,6% se calcolato a perimetro omogeneo, ovvero senza considerare gli immobili alienati.
Il nuovo piano industriale 2025/27 prevede investimenti di circa 50 milioni di euro e vendita di asset non strategici per circa 100 milioni ed è finalizzato a ridurre la leva finanziaria (rimborso di bond).
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