Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

Scopri gli ultimi aggiornamenti e approfondimenti sui nuovi prodotti in ambito Retail: soluzioni innovative, funzionalità e idee per chi cerca ispirazione e novità sul mercato.

Fontanafredda presenta la collezione “Vini fini”

Fontanafredda presenta la collezione “Vini fini”

Fontanafredda presenta la collezione “Vini fini”

Information
redazione

Fontanafredda, storico produttore di Barolo e dei grandi vini delle Langhe, con 120 ettari di vigneti certificati biologici che circondano il primo Villaggio Narrante d’Italia, presenta i "Vini Fini": otto etichette che raccontano la ricchezza e la diversità del paesaggio vitivinicolo delle Langhe, ognuna legata a una parcella di terroir identitario: Roero Arneis Docg Val di Tana, Colli Tortonesi Doc Derthona, Gavi del Comune di Gavi Docg Cortem, Langhe Doc La Lepre, Barbera d’Alba Doc Superiore Papagena, Nebbiolo d'Alba Doc Marne Brune, Langhe Doc Chardonnay Ampelio e Moscato d’Asti Docg Moncucco.

“Pura consistenza di sottile spessore” è il concetto alla base di un approccio visionario alla terra, che valorizza l’unicità del territorio nel pensiero, nel gusto e nell’estetica. Il nuovo stile di Fontanafredda nasce da un attento lavoro di osservazione, ascolto e studio della terra, per far emergere le caratteristiche dei suoli e dei microclimi, esaltando la purezza espressiva di ogni microzona attraverso vini dal forte carattere identitario. Un’evoluzione che prosegue il percorso avviato con il manifesto “Bosco Vigna”, con l’obiettivo di preservare la biodiversità delle Langhe e raccontare le sfumature di un terroir unico al mondo, anche attraverso un’identità visiva iconografica: ogni etichetta diventa elemento narrativo e stilistico, mentre la scelta della bottiglia borgognotta richiama la grande tradizione delle Langhe.
 
Nuova visione
Un cambio di visione, quella dei “Vini fini” che nasce da un pensiero, quello di Andrea Farinetti, vigneron in Fontanafredda, che invita a ripensare le categorie del vino attraverso uno sguardo più aperto e contemporaneo, capace di cogliere l’essenza stessa del cambiamento per conservare l’anima più profonda e l’urgenza di un pensiero più libero, inclusivo e sistemico: «Nel mondo nel vino molto spesso stiamo cercando di targhetizzarci in categorie prestabilite. Oggi non si parla più di grandi vini, oggi cerchiamo tutti di darci un’identità dicendo: “sono bio”, “sono naturale”, “sono biodinamico” o “sono convenzionale”, che significa chiudersi in una nicchia, etichettarsi, vuol dire essere vecchi e semplicistici. Dovrebbe essere solo un “di cui” della propria identità. Il mondo del vino è molto più complesso. In tutti i mondi, tranne in quello del vino, generi diversi coesistono e si influenzano. Pensate alla musica ed ai grandi festival, un tempo erano solo rock, solo pop, solo classici, ora invece nella stessa giornata si esibiscono tutti e i generi sono contaminati. Essere contemporanei, significa questo, vuol dire restare in movimento, evolversi continuamente, cambiare per restare fedeli a ciò che siamo. Allora abbiamo deciso di rievocare una classificazione del passato, rilanciandoci in una visione diversa che si chiama “Vini fini”, che già in passato rappresentava i grandi vini, ma un po’ più democratici. Il mondo del vino deve essere più aperto alle diversità di genere, più inclusivo senza demonizzazioni. Ma non solo noi produttori dobbiamo cambiare, anche le organizzazioni e le fiere vinicole. Basta a festival talebani, in tutti i sensi, apriamoci alla collettività, questo serve a stimolare lo spirito critico e a fare sì che i “piccoli chimici” diventino più sostenibili e che chi “lascia tutto al caso” metta un po’ di scienza senza perdere il valore artigiano. Ci incontreremo nel mezzo, ognuno con la sua visione, il  suo stile, tutti più puliti, tutti più sani, tutti più umili, tutti più etici. Uniti non da un’etichetta, ma da un’idea comune: quella di fare un vino migliore. Per noi, per chi lo beve e per il pianeta. Ecco cos’è l’essere contemporanei: non un gusto, non una moda, ma un modo di stare al mondo. Insieme».

Langosteria, punto di riferimento internazionale del fine dining italiano, ha ospitato la presentazione ufficiale dei “Vini fini” di Fontanafredda. Durante la giornata è stato anche consegnato a Fontanafredda il “Certificate of plastic action” da parte di Vinventions, che testimonia il contributo di Fontanafredda nella raccolta di 1.069 kg di plastica nel 2024, grazie all’utilizzo dei tappi Blue Line by Vinventions, utilizzati anche per la collezione “Vini fini”. Una scelta che dimostra l’attenzione di Fontanafredda alla sostenibilità e al rispetto della terra grazie all’utilizzo delle prime chiusure circolari al mondo realizzate con materiali riciclati, che contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2, favorire l’economia circolare e uno sviluppo più sostenibile.

  • Ti è piaciuto l'articolo?

    Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.

       
       

Logo Ristorazione Moderna

distribuzionemoderna.info
- Copyright © 2025 Edizioni DM Srl - Via G. Piazzi, 2/4 - 20159 Milano (MI) | P. IVA 08954140961 - Tutti i diritti riservati | Credits
NON HAI TROVATO QUELLO CHE STAVI CERCANDO?
PROVA QUI: