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Conad: 160 referenze per Piacersi. E il brand pensa già al raddoppio

Conad: 160 referenze per Piacersi. E il brand pensa già al raddoppio
Alessandra Corsi: "Conciliare il salutismo con il piacere della tavola è stata una bella scommessa"

Conad: 160 referenze per Piacersi. E il brand pensa già al raddoppio

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Luca Salomone

Conad rilancia Piacersi? Certo che sì, spiega Alessandra Corsi, direttrice marketing dell’offerta e delle Mdd del gruppo: «In effetti il marchio è nato circa 20 anni fa, cioè in un momento in cui la dieta aveva un concetto quasi punitivo e basato su temi come il ridotto contenuto di zuccheri, di grassi, di carboidrati e via dicendo.

«In seguito, questo vissuto ha favorito un posizionamento soprattutto in senso femminile. L’operazione attuale, tuttavia, è molto più di un restyling».

Stare bene piace a tutti

Perché? «Perché il benessere è diventato fondamentale per ciascuno di noi, senza barriere di genere, di età, di reddito, ma anche perché, specie per gli italiani, il cibo è un grande valore. Dunque Conad ha aggiunto tanti prodotti e tante nuove categorie, per arrivare a 160 referenze, distribuite già da mesi.

E per il futuro? «Stiamo già pensando a un raddoppio», assicura la manager.

Il fatturato attuale di Piacersi si situa a 100 milioni di euro, mentre il totale Mdd nel mondo Conad raggiunge i 6,3 miliardi di euro (con 5.300 referenze) e ha un’incidenza sul venduto di circa il 33%, dati che rendono il leader della Gdo anche leader delle private label, il solo con una quota di tipo ‘europeo’.

Il concetto di fondo è che il cibo rende felici, è gratificante, e già questo fa bene alla salute e lo trasforma in una “medicina”. Ciò non vuol dire, ovvio, mangiare disordinatamente, ma mangiare, appunto, per piacersi, scegliendo la propria nutrizione in modo equilibrato, all’interno di un assortimento che però non sia più una costrizione e si presenti, anzi, come ampio, flessibile e per tutti i gusti: freschissimi, drogheria alimentare, surgelati. Sono famiglie di prodotto molto vaste, ma, proprio per questo, in grado di captare le nuove abitudini delle persone, abitudini più articolate e suddivise in molteplici momenti della giornata, dai pasti principali ai cosiddetti consumi ‘on the go’.

Conciliare gli opposti?

«Di sicuro – ha ancora precisato Corsi – è stata una bella scommessa mettere d'accordo due posizioni apparentemente antitetiche, come il piacere della tavola e l’apprezzamento del proprio fisico, ma ‘Piacersi’ vuole esprimere proprio questo, un equilibrio ritrovato».

Alla base una ricerca svolta da Ipsos e che dimostra che, specie dopo il trauma del Covid, la salute è diventata centrale, intesa sia come salute mentale (87% delle risposte), sia come salute fisica (86%).
Anzi essere in forma e tranquilli per i nostri connazionali è più importante che avere soldi (65%), o raggiungere il successo (27%).

Peccato però che gli italiani, proprio sul versante del benessere, si sentano minacciati: solo 6 su 10 provano una sensazione di relax emotivo e meno del 50%, dice Ipsos, avverte di essere al riparto fisicamente, e questo per colpa di un assetto internazionale percorso da guerre, conflitti sociali ed etnici, calo del potere di acquisto…

E ritorna, nei dati, il concetto di cibo-medicina, visto che per il 30% è fondamentale avere una dieta bilanciata, più ancora che darsi delle pause (22% delle risposte), o svolgere attività fisica (21%).

Il rilancio della linea passa anche attraverso un’intensa azione pubblicitaria, curata da Ogilvy e basata su mezzi diversificati: Tv, radio, digitale, ma anche influencer e corpose azioni di trade marketing.

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