Una piccola rivoluzione è in atto nella gdo italiana. Sma e Crai hanno annunciato un importante accordo di collaborazione. Una partnership, definita “strategica”, nata dalla convergenza delle due insegne sul “modo italiano” di fare commercio e su un posizionamento che le vede entrambe focalizzate sui negozi di prossimità.

La piccola rivoluzione sta nel fatto che la collaborazione tra le due catene rompe un po’ gli schemi classici delle alleanze distributive. Non si limita infatti all’ambito degli acquisti e a generiche sinergie logistiche o di tipo organizzativo. Va ben oltre. Innnazitutto la collaborazione si estenderà, oltre che al territorio italiano, anche a Malta e alla Svizzera, dove Crai è presente da anni. In secondo luogo coinvolgerà l’intero sistema di approvvigionamento, includendo attrezzature, impiantistica e persino i servizi.

Ma la vera novità risiede in un contratto di master franchising grazie al quale i poli distributivi di Crai potranno sviluppare le insegne del gruppo Sma (oltre a Sma, Cityper, Punto Sma e Simpòy) sul loro specifico territorio. Non due catene in concorrenza tra loro, dunque, ma due realtà distributive che, individuando caratteristiche e obiettivi condivisi, hanno deciso di unire le forze e le reciproche competenze per crescere.

Sma porterà in dote un comprovato know how nel business dell’affiliazione. E’ presente infatti sul territorio nazionale con 1.500 punti vendita (per un fatturato 2006 di 4 miliardi di euro), dei quali solo 269 diretti. Crai potrà offrire una profonda conoscenza del territorio, grazie alla capillarità della rete: 3.125 punti vendita (per un fatturato alle casse 2006 di 3 miliardi di euro) diffusi in 19 regioni italiane.

Per Sma tutto questo si tradurrà nella possibilità di ampliare enormemente la rete in franchising, potendo fare il suo ingresso anche in aree geografiche in cui attualmente non è presente, come per esempio la Liguria, la Sardegna o la Calabria. Crai, dal canto suo, potrà offrire ai propri soci la possibilità di aprire dei punti vendita con un’insegna Sma, oltre che con quelle del Gruppo Crai, allargando in modo significativo le opportunità commerciali per i dettaglianti.

Gli scenari che è facile ipotizzare, dunque, non sono da poco. Anche perché l’accordo avrà una durata almeno decennale. E riguardano molti aspetti. A cominciare da quello di un recupero di competitività. «L’alleanza con Sma – ha dichiarato a tale proposito il direttore generale di Crai Secom Emanuele Plata – apporterà al nostro Gruppo benefici in termini di competitività che abbiamo stimato complessivamente nell’ordine del 4% nell’arco di un triennio. Vantaggi che ovviamente si riverseranno soprattutto sul consumatore».

Il primo risultato dell’accordo è infatti l’ingresso di Crai in Intermedia, la centrale che unisce il Gruppo Auchan, Pam, Metro commerciale, Bennet, Lombardini e Sun. Intermedia raggiunge in questo modo una quota di mercato del 20,2% (era al 18,3%), scavalcando Sicon (Conad, Intedis e Gruppo Rewe) e collocandosi al secondo posto nella classifica delle centrali acquisti dietro Centrale italiana.

Altra area di comune sviluppo riguarda lo studio congiunto di nuove formule commerciali e format distributivi più moderni e innovativi, al centro degli interessi di entrambe le catene. «Ma gli ambiti coinvolti da questa partnership – ha aggiunto il direttore generale di Sma Antonello Sinigaglia – non riguardano solo aspetti economici: vi è anche una concreta condivisione di valori. Uno di questi per Sma riguarda l’attenzione alle tematiche sociali. Dal 2002 la nostra catena collabora con Theleton. Un sostegno che ora ci vedrà affiancati a Crai».