Coop punta a Sud. Che Ipercoop Sicilia (la società di riferimento controllata da Coop Lombardia, Coop Nordest, Coop Adriatica e Coop Liguria) avesse dato il via a un piano di sviluppo nell’isola che ha dato i natali a Pirandello, si sapeva da tempo.

Sei ipermercati nell’arco di una manciata di anni, per un investimento totale stimato in 700 milioni di euro e la bellezza di 1.500 assunzioni. Così, dopo quello di Ragusa (inaugurato a maggio del 2007) e il punto vendita di Milazzo (aperto giusto un anno fa) Coop si appresta a inaugurare il suo terzo iper isolano. Lo farà il mese prossimo a Gravina di Catania, con il varo di una grande struttura di vendita completa di reparto CoopSalute all’interno di un centro commerciale nel quale trovano posto 75 negozi. Seguiranno l’anno prossimo un iper a Palermo e altri due punti vendita nel biennio successivo in località non ancora note.

Che il baricentro dello sviluppo delle strutture commerciali si spostasse verso il centro e il sud del paese - tanto per Coop quanto per altri retailer - era del resto inevitabile. Nelle regioni settentrionali si è giunti pressoché alla saturazione. In alcune aree metropolitane la concorrenza tra le insegne distributive è così serrata, a causa dell’elevatissima concentrazione dei punti vendita, che a volte viene da chiedersi come facciano a lavorare tutte realizzando profitti. Specie le grandi superfici, ovviamente.

Il perdurare della sfavorevole congiuntura economica non fa altro che aggravare la situazione, con un livello di promozionalità che ormai rappresenta un quarto dell’offerta e l’industria che, più di così, non può essere “spremuta”. Qualcuno naturalmente comincia ad accusare il colpo. Sempre parlando di Coop, per esempio, ci giungono voci, dalla zona del milanese, di alcuni interventi fatti in un ipercoop che hanno tutta l’aria di una disperata manovra per far fronte al calo delle vendite: riduzione degli orari di apertura, del numero di casse, di alcuni reparti stategici come quello della gastronomia e del pesce, trasferimento dell’insegna BricoIo all’interno dell’ipermercato.

Anche a sud, in ogni caso, non crediamo che per Coop sarà tutto rose e fiori. La concorrenza non manca, come dimostra la presenza dei colossi francesi Carrefour e Auchan. E soprattutto ci chiediamo se vale la pena di investire in un format che comincia a dimostrare i suoi anni e a evidenziare qualche scricchiolio sospetto. Come sembra abbiano già chiaramente avvertito importanti gruppi distributivi oltreconfine.