Gli investimenti pubblicitari da parte delle aziende, a torto o a ragione, sono sempre stati considerati una cartina tornasole dell’andamento dell’economia: in calo, in tempi di crisi; in crescita quando le cose vanno bene. I dati contenuti nell’ultima edizione del rapporto semestrale Nielsen Economic and Media Outlook, non fanno altro che confermare questa tendenza, fotografando, in qualche modo, lo stato attuale dell’economia italiana (e non solo): in ripresa, ma ancora fragile.

Le turbolenze economiche che nell’ultimo biennio hanno influenzato l’intera economia del paese hanno avuto pesanti ripercussioni anche sul mondo dell’advertising, con drastiche riduzioni della spesa pubblicitaria, specie nel comparto del largo consumo. Gli investimenti, secondo Nielsen, hanno però ripreso a correre, evidenziando per il 2010 un tasso di crescita che è andato oltre il semplice rimbalzo che ci si poteva attendere. Per la fine dell’anno si stima infatti che l’aumento supererà il 3 per cento. Aumento che, secondo la società di ricerche, si è caratterizzato per essere abbastanza costante nel corso dell’anno, ben distribuito tra i vari media e settori merceologici e che ha beneficiato di un crescente numero di aziende inserzioniste.

Le previsioni per il 2011 sono anch’esse positive, ma un po’ meno brillanti (la crescita è stimata intorno al 2 per cento), confermando la fragilità della ripresa economica cui si faceva cenno. Certo, va detto che l’anno prossimo non è in programma lo svolgimento di eventi mediatici di particolare rilevanza, a differenza del 2010 che ha sicuramente beneficiato dei campionati mondiali di calcio. Ma l’impressione è comunque che le aziende, pur tornando a investire, continueranno a essere particolarmente attente ai budget e alla scelta dei mezzi.

Mezzi che, stando alle previsioni di Nielsen, vedranno tv e internet assumere un peso persino più importante rispetto al passato, con la prima che svolgerà ancora una volta la parte del leone e il secondo che supererà per la prima volta sia i quotidiani che i periodici in termini di raccolta di pubblicità commerciale nazionale. Anche radio e direct mail, dal canto loro, daranno un buon contributo alla crescita degli investimenti. Tempi ancora difficili, invece, attendono la stampa quotidiana e, soprattutto, periodica, la cui chiusura è prevista sostanzialmente in pareggio.

Buone notizie, relativamente ai settori che maggiormente torneranno a investire, arrivano soprattutto dal mondo dei servizi, dai quali ci si attende una significativa ripresa della spesa pubblicitaria, e dal proseguimento del trend positivo del largo consumo. In flessione invece dovrebbero risultare gli investimenti delle aziende del comparto beni durevoli.

«Non sarà facile tornare velocemente ai livelli del 2008 – ha ammesso il Managing Director di Nielsen Media Paolo Duranti -, ma oggi il mondo dei media è molto dinamico e gode di buona salute. Gli effetti sul mercato pubblicitario si vedono già, grazie soprattutto ai settori del largo consumo». «I nuovi media – ha aggiunto Duranti - daranno un grande contributo alla crescita dell’advertising, non solo il web ma anche le tv digitali, le satellitari e il direct mail».