Se il primo esperimento fu allestito a Rheinberg, in un supermercato della catena Extra (da poco ceduta a Rewe), il nuovo “Future Store” di Metro – il cui avvio è previsto per il prossimo mese di maggio – sarà uno dei suoi ipermercati a insegna Real, nei pressi di Dusseldorf, città dove ha sede il quartiere generale del colosso tedesco della distribuzione.

Il “negozio del futuro” di Rheinberg era sostanzialmente incentrato sull’utilizzo di tecnologie all’avanguardia applicate a un punto vendita e ha dato luogo a sviluppi concreti. Basti pensare che le applicazioni legate alle casse automatiche sul punto vendita sono state estese a una sessantina di negozi del Gruppo Metro. Per non parlare della sperimentazione Rfid, utilizzata su ampia scala nella divisione cash & carry, così come direttamente sugli articoli di abbigliamento nella catena Kaufhof.

Il Future Store di Dusseldorf proseguirà naturalmente sulla medesima strada, ma – pare – sarà caratterizzato da una maggiore attenzione all’ambiente in termini di soluzioni ecocompatibili sotto vari punti di vista. L’utilizzo di tecnologie e soluzioni innovative applicate allo shopping, e più in generale al mondo della distribuzione moderna, realizzate in collaborazione con Intel, Ibm, T-System e altre 60 aziende del settore It o del largo consumo, sono numerose: dalle future card a sistemi di self checking sempre più sofisticati, dall’electronic shopping list agli smart information terminal.

Un esempio tanto emblematico quanto avveniristico di innovazione nello shopping è costituito dal “camerino intelligente”, forse l’aspetto più originale di questo nuovo “Future Store”. Sarà infatti possibile, grazie ad apparecchiature elettroniche all’avanguardia, provare abiti senza il fastidio di spogliarsi e di indossarli nel tradizionale camerino prova. Una tecnologia davvero futuribile provvederà, in tempo reale, a una scansione del proprio corpo (proiettata su uno schermo) vestita virtualmente con i capi scelti. Sarà possibile inoltre visionare in tempo reale tutti i modelli, i colori e magari gli accessori, sul proprio “alter-ego digitale”.

L’obiettivo del progetto
– sostengono – i vertici di Metro – è in ultima analisi «una migliore efficienza nella gestione distributiva e logistica. Ma anche una migliore shopping experience per il consumatore». A giudicare dai risultati a cui il retailer tedesco sembra essere giunto, non c’è dubbio che abbia tutte le carte in regola per raggiungere il suo scopo.