La pubblicità classica non piace più al largo consumo? A vedere i dati del primo quadrimestre sembra proprio di sì, e i motivi di questa disaffezione dipendono sì da logiche di cost saving, ma anche dalla scoperta di nuovi mezzi, non classici, come il punto di vendita. Ma lasciamo la parola alle analisi di Nielsen, per tornare in seguito su questi concetti.

Anche il secondo trimestre del 2011 – scrive la famosa società di ricerche - si apre con una lieve flessione degli investimenti pubblicitari. Nel singolo mese di aprile la contrazione rispetto al 2010 è pari al -1,4%. Nei primi quattro mesi dell’anno il valore complessivo dell’advertising rilevato sui media classici è stato di poco superiore ai 2,9 miliardi di euro con una variazione del -2,6% rispetto all’anno precedente.

A livello di mezzi Internet è l’unico che cresce nel primo quadrimestre, mentre nel singolo mese di aprile si registra una leggera ripresa per tv, periodici e cinema. Tra i settori merceologici pesa molto il calo delle aziende del comparto alimentari e telecomunicazioni. Le automobili sono l’unico in crescita tra i settori più importanti nel mercato pubblicitario. Nel corso dell’anno la situazione del mercato migliorerà progressivamente, ma la chiusura rispetto al 2010 sarà comunque negativa.

La televisione, considerando anche i marchi Sky e Fox, le emittenti trasmesse in digitale terrestre, e i canali terzi gestiti da Sky, chiude il primo quadrimestre in calo dell’1,8%. Nella carta stampata si confermano in leggera ripresa i periodici (+1% nel singolo mese di aprile), mentre arretrano i quotidiani a pagamento. Nel complesso la stampa perde il -5,3% rispetto ai primi quattro mesi del 2010. Si registrano segnali confortanti per il cinema (+21,8% ad aprile) ma il dato cumulato è ancora negativo (-15,4%). Internet chiude il quadrimestre con il +17,6%, in calo gli altri mezzi rilevati da Nielsen.

A livello di settori ad aprile forte aumento per l’advertising dei settori automobili (+13,7%) e farmaceutici/sanitari (+30,4%). Analizzando sempre il singolo mese, in netto calo invece la spesa per telecomunicazioni (-12,8%) e distribuzione (-11,5%), mentre gli alimentari chiudono quasi in linea con l’aprile 2010 (-0,9%) dopo il primo trimestre caratterizzato da un netto calo. Considerando tutto il quadrimestre, tra i settori principali le aziende dell’automotive hanno aumentato la spesa rispetto al 2010 (+8,6%), in calo alimentari
(-7,5%), telecomunicazioni (-8,2%) e abbigliamento (-0,6%).

Secondo quanto riportato dal Nielsen Economic and Media Outlook, dopo la brusca frenata degli investimenti pubblicitari nei primi mesi del 2011, il mercato si riprenderà lentamente e chiuderà con una variazione di poco negativa (-0,1%). A livello di settori peserà molto la riduzione della spesa da parte delle aziende del largo consumo, e in particolare di quelle dell’alimentare, che sarà solo in parte compensata dalla crescita di altri settori come automobili e media/editoria. Decisamente migliori le previsioni per il 2012 con una crescita stimata intorno +4%.

Appare lampante il fatto che il mondo dei beni di consumo sia  uno dei principali “responsabili” della contrazione. E’ vero che da anni il mercato, piegato dalla crisi, stenta a dare impulsi positivi, come è vero che sia l’industria che la distribuzione sono ormai entrate in una logica di risparmio abbastanza draconiana. E’ piuttosto significativo che la gdo, dopo tanti anni, abbia dovuto, nel 2010, secondo dati Coop, archiviare un -0,3%, dunque uno spunto negativo. Forse l’adv classico ha ormai poco da offrire al largo consumo, anche in termini di nuove forme creative. Ma è altrettanto vero che le logiche di investimento del settore si sono spostate, da diverso tempo, su canali alternativi. In altre parole si preferisce spingere sulle promozioni al consumatore, sul volantinaggio e su tutte le iniziative che permettono di acquistare visibilità sul punto di vendita. Insomma supermercati, ipermercati e superette, come mezzi di comunicazione, hanno tolto la spina alla tv. E questo sembra ormai un fatto irreversibile