Un Sana 2016 dei record, quello che apre oggi a Bologna da venerdì 9 settembre a lunedì 12, con una superficie espositiva di 50.000 mq, in crescita del 30%, centinaia di prodotti in mostra nell'area novità, partnership e collaborazioni di spicco e un folto programma culturale e di intrattenimento, incentrato su qualità e diversificazione.

«Quando è nato il Salone, l'esperienza del biologico in Italia era agli albori. Oggi, alla 28esima edizione, possiamo dire di avere visto esplodere l'attenzione dei consumatori alle scelte sostenibili - spiega il direttore generale di BolognaFiere, Antonio Bruzzone -. I dati dell'Osservatorio Sana, curato da Nomisma, dimostrano il grande successo del bio: sono più di 13 milioni gli italiani che consumano questi prodotti almeno 1 volta la settimana e il dato che più sorprende è che il numero di famiglie acquirenti ha superato i 19 milioni. I dati Nielsen, dei primi 5 mesi del 2016, lo confermano: nella grande distribuzione le vendite crescono del 20%»
In sviluppo anche il canale erboristeria dell'industria cosmetica, con un fatturato passato dai 365 milioni del 2010 ai 431 nel 2015.

Durante Sana 2016 il biologico e il naturale diventeranno protagonisti per le vie, i negozi e i ristoranti della città, attraverso Sana City (9-18 settembre), organizzato in collaborazione con Eco-Bio Confesercenti. Il fuori salone si articolerà su percorsi eno-gastronomici a km 0 nei tanti locali aderenti, luoghi in cui assaporare menù a tema.

In mostra ci sarà anche il principale osservatorio di settore, cioè il rapporto Bio Bank 2016, che conferma il trend eccezionale di questo mercato. “Tutti segni più per le otto attività monitorate nella sezione ‘Alimenti & Co’, passate dalle 7.720 del 2011 alle 8.884 del 2015. Ovviamente con le dovute differenze. A fronte di un incremento medio del 15%, si apre infatti una bella forbice – si legge nella banca dati -. Da un lato spiccano nettamente i siti di e-commerce di alimenti bio, con una crescita pari al 71% e le attività di ristorazione con materie prime bio, con una crescita analoga del 69%. Dall’altro lato chiudono la classifica i mercatini biologici e della biodiversità (+4%) e i gruppi d’acquisto solidale (+2%), gli unici che salgono a una sola cifra. Al centro, allineati alla media, un gruppo di attività con tassi ravvicinati: i negozi specializzati di alimenti bio (sempre più organizzati in catene, ndr) lievitano del 15%, gli spacci per la vendita diretta presso le aziende agricole biologiche del 14%, gli agriturismi aperti da coltivatori bio del 13%, le mense scolastiche che utilizzano materie prime biologiche del 12 per cento”.

Nella classifica delle regioni si conferma leader, per numero di attività, l’Emilia Romagna, seguita da Lombardia e Toscana. “La classifica per densità per ogni milione di abitanti – precisa Bio Bank - vede al primo posto il Trentino-Alto Adige (11 punti), leader per gruppi d’acquisto e negozi. Al secondo entrano le Marche (9 punti), che primeggiano per la vendita diretta. Scende al terzo posto, scalzando l’Umbria, la Valle d’Aosta (8 punti) con il primato di e-commerce e mercatini”.

Nel solo canale supermercati, il rapporto sottolinea il continuo infoltirsi delle marche private bio e vegan, con assortimenti sempre più ampi e profondi, sia in termini di scala prezzi, che dal punto di vista dei segmenti, che coprono oggi anche le nicchie: dai piatti regionali ai prodotti vegani e funzionali, dagli alimenti per bambini al non alimentare eco e bio.

“Ormai – scrive Bio Bank - quasi tutte le catene distributive hanno la propria marca dedicata: Auchan (Auchan Bio), Carrefour (Carrefour Bio), Conad (Conad il Biologico), Coop (Vivi Verde Coop), Crai (Crai Bio), Despar (Bio Logico), Dico (Biodì), Esselunga (Esselunga Bio), Finiper (iNaturale Bio), In's Mercato (Bio), Pam (Bio), Selex (Bio Selex) e Sma (Bio Simply).

“Nel 2015 tre catene hanno spinto sull’acceleratore con un balzo considerevole di referenze rispetto all’anno precedente: Finiper è passata da 190 a 300, Auchan da 135 a 180 e Crai da 20 a 75 referenze. In occasione di Marca 2016, l’appuntamento fieristico italiano sulla marca del distributore, due gruppi hanno presentato la loro nuova linea: Sigma (Bio) e VéGé (marchio esistente Delizie VéGé, con la specifica biologico). E Conad ha annunciato un ampliamento significativo della proposta commerciale”.

E così oggi, con 873 milioni di euro di vendite la Gdo ha compiuto lo storico sorpasso nei confronti degli specializzati, che comunque si attestano a poca distanza con i loro 862 milioni fatturati.

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