Unilever, stanzia 100 milioni di euro per produrre da sé le fragranze dei propri prodotti drug, dal cura persona al cura casa. Parliamo di deodoranti, docciaschiuma, saponi, detersivi…

Nel portafoglio della multinazionale anglo-olandese, formato da 400 marchi, ci sono infatti, per la parte non alimentare, nomi come Dove, Dimension, Clear, Sunsilk, Coccolino, Cif, Svelto…

Gli aromi saranno creati ‘in house’, il che non esclude, ha spiegato il gruppo, una collaborazione ancora forte con partner e terzisti. Ma è evidente che creare da sé i profumi dei propri prodotti, consentirà a Unilever di identificare in modo molto più rapido le richieste dei consumatori e le nuove tendenze.

Spiega Richard Slater, responsabile mondiale della ricerca e sviluppo: «Abbiamo già iniziato ad assumere profumieri esperti in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in India e faremo crescere questo team per concentrarci sulla creazione delle fragranze, sulla loro valutazione, sui test e sull'analisi dei dati. Nel mese di ottobre, Mathieu Lenoir è stato nominato direttore del Global Creative Center for Fragrance di Unilever, dopo avere lavorato nel mondo delle fragranze per più di 30 anni, compresi ruoli presso diverse, quanto importanti maison profumiere».

I profumieri Unilever – spiega l’azienda - sono oggi in grado di comporre una ‘tavolozza’ di ben mille ingredienti, per creare formule con fragranze uniche.

Il colosso dei beni di consumo, che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 59,6 miliardi di euro, di cui 13,8 dovuti al personal care (dato Statista), farà convergere, nel progetto, una serie di competenze avanzate, combinando intelligenza artificiale, neuroscienze, cultura scientifica.

Nel primo semestre 2024 la multinazionale ha messo a segno un giro d’affari complessivo di 31,1 miliardi di euro, con una crescita del 2,3 per cento in valore e del 2,6% in volume.

Il dato porta il segno più in tutte le famiglie di prodotto, con un’accentuazione particolare per la bellezza e benessere, il cui fatturato è salito del 5,1%, precedendo di molte lunghezze il secondo classificato, il comparto dei gelati, che esprime un +2,8%, e il terzo, il cura casa, che pure evidenzia un +2 per cento.

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