“Domani a Civitavecchia Unicoop Tirreno presenterà il bilancio preventivo. Per i soci della sezione locale (20.000 persone circa) sarà l'occasione per conoscere i nuovi impegni della Cooperativa in materia di convenienza quotidiana, sviluppo e ristrutturazioni, legami economici e sociali col territorio, solidarietà, difesa dell'ambiente, iniziative culturali”: così “Trc Giornale”, il giornale on line di Civitavecchia e del relativo comprensorio.

Chissà se la riunione laziale sarà anche l’occasione per fare un po’ di chiarezza su quanto sta avvenendo in Campania, dove prosegue la protesta dei lavoratori, dopo la notizia dell’uscita del gruppo dalla regione. Usb, Unione sindacale di base, parla di 700 lavoratori a rischio, perdite per 11 milioni e mezzo nel 2011, che però diventerebbero 80 considerando gli ultimi 5 anni, a fronte di un fatturato di 150 circa (sempre nel 2011).

La vicenda che gira da quasi due mesi sulla stampa, secondo il portavoce di Ancc-Coop, dovrebbe terminare in effetti con una cessione, ma tutto è ancora da definire.

In effetti in gara, per rilevare tutto il pacco, composto da due iper (Afragola e Quarto), dal superstore di Avellino e dai supermercati di Santa Maria e Arenaccia (Napoli) c’è Castrese Catone, imprenditore di Pastorano (Caserta) il cui gruppo è specializzato nella logistica alimentare. Dato per vincitore già a fine gennaio, Catone è invece stato bloccato dall’opposizione dei sindacati.

L’ultimo comunicato di Usb (http://servizi.usb.it) che risale al 13 febbraio recita: “Dalla relazione dei delegati campani è emerso il ruolo decisivo che come Usb abbiamo avuto nel risultato delle consultazioni che hanno respinto il vergognoso piano industriale (erano previsti numerosi esuberi, ndr) del nuovo operatore (Catone Group) candidato a rilevare la gestione dei negozi Coop della regione. Usb, unica sigla a sostenere con forza e senza mezzi termini le ragioni del no alle prospettive nefaste per i lavoratori, ha portato a casa un successo importantissimo e assolutamente non scontato, che non deve però essere considerato un punto di arrivo ma se mai un punto di partenza. Occorre infatti alimentare con continuità quella che è sempre stata fin dall’inizio la nostra posizione costruttiva e non di solo rifiuto dell’ipotesi Catone, una posizione che configura una proposta concreta, credibile e coerente: rimanere dentro la cooperazione tramite la chiamata in causa delle organizzazioni nazionali che mettono insieme tutte le grandi cooperative italiane. Questa è la posizione di Usb, su cui abbiamo la ferma intenzione di tenere la barra dritta senza arretrare di un millimetro. Per fare questo, abbiamo oggi redatto un calendario di iniziative concrete e d’impatto da mettere in campo nel caso in cui l’azienda decidesse di ignorare la voce dei propri lavoratori che a grande maggioranza hanno respinto l’ipotesi Catone. Noi ai ricatti “o Catone o chiudiamo” non ci stiamo, e siamo pronti alla mobilitazione”.