Un'operazione, che oltre ad essere senza precedenti e a porsi come esempio per altri enti locali, si risolverà in un completo "win win", visto che fra la Regione e i benzinai, rappresentati dai propri organi sindacali, è in corso un protocollo per tutelare l'occupazione, addirittura per incrementarla. Intanto i titolari delle pompe che operano nel raggio di 15 km da un grande punto di vendita dotato di distributore e che sono disposti ad assicurare uno sconto pari a quello praticato dalla gdo, verranno assunti dalle catene stesse. Secondo: si incoraggiano le intese tra benzinai indipendenti dirette a creare microimprese, capaci, tramite un accordo con il grande commercio, di insediarsi presso ipermercati & C. dando una fornitura praticamente "chiavi in mano".
E in effetti oggi in Italia delle sole 90 pompe attive in gdo sul territorio nazionale (dove operano ben 23.000 stazioni di servizio), molte sono a marchio di compagnie petrolifere, e solo una minoranza porta il nome dell'insegna. Il che dimostra che in fondo al commercio moderno importa molti di più aumentare l'affluenza ai punti di vendita e offrire un servizio in più, che mettersi in tasca i guadagni realizzati con le benzine.
Se le sinergie sono evidenti, lo è di meno il risparmio totale che si potrà raggiungere quando l'accordo sarà operativo. Infatti ogni distributore assoggettato alla convenzione dovrà assicurare uno sconto di 10 centesimi al litro (poco meno di 1 euro a pieno). La Toscana conta ben 1.565 impianti, di cui 39 a basso costo (le cosiddette "pompe bianche"). Soltanto 4 risultanto in gerenza ai grandi distributori (1 di Conad e 3 di Carrefour).