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Palazzo Lavoro di Torino: no alla cultura, si' al commercio

Palazzo Lavoro di Torino: no alla cultura, si' al commercio
Palazzo Lavoro di Torino: no alla cultura, si' al commercio

Palazzo Lavoro di Torino: no alla cultura, si' al commercio

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Redazione

Firmato nel 1961 da due architetti del calibro di Pier Luigi Nervi e Giò Ponti, il Palazzo del lavoro di Torino ha vissuto negli ultimi anni vicende abbastanza alterne per quanto riguarda la futura destinazione d'uso, che implica anche un grosso investimento in interventi di riqualificazione: a sfogliare la rete si scopre che l'ipotesi più accreditata era, tempo fa, di consacrarlo a ospitare un maxi acquario.

Tuttavia è prevalsa un'altra decisione.


Come documenta il quotidiano online "Torino Today", collegato al network Citynews (9 milioni di visite al mese),  il cuore del nuovo progetto, firmatoda Studio Rolla e avallato da parecchi assessorati, vede in primo piano una vasta galleria commerciale da realizzare in 48 mesi a partire da gennaio, che dovrebbe trovare un  (discutibile?) equilibrio con gli oltre 46.000 mq di superficie a uso pubblico.

Vastissime zone, ben 23.000 mq, sono destinate a parcheggi, di cui uno interrato con 1.800 posti (roba da fare invidia ai centri commerciali americani). Addirittura, per agevolare la viabilità, è prevista la costruzione di un nuovo tunnel.

Sul maxiprogetto c'è silenzio a livello di stampa nazionale. Il giornale locale da noi citato, che in realtà è una vera potenza, avendo una penetrazione del 40% sulle zone coperte, comunque ne parla, senza pero' assumere atteggiamenti critici.

 

Ma a scorrere i commenti dei lettori viene in effetti qualche dubbio sulla bontà del piano. "Ale" fa notare che a poca distanza sorge già il centro commerciale del Lingotto "8Gallery", una "portaerei" con 90 negozi, 11 cinema, 14 ristoranti e 4.000 parcheggi. Interviene DaniDes:  "Ma che scherzate? un altro progetto per l'ennesimo centro commerciale? Parco? Alberi? Sarebbero queste le priorità per la nostra città? Ma basta! Qui non ci sono più soldi per campare! Le famiglie non ce la fanno!  Stanziate i fondi per farci mangiare e per curarci, non per fare arricchire chi già sta nella ricchezza!“.

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