Uno Stefano Beraldo inedito, da un lato soddisfatto e dall’altro preoccupato, quello che si è presentato ieri alla stampa. Soddisfatto perché il suo gruppo Coin, con le sorelle Upim e Oviesse, ha comunque chiuso l’anno 2012 con robusto segno di stabilità e con un dicembre che, confrontato con la concorrenza e il clima recessivo, è stato quasi straordinario: vendite in crescita (4,8%), nuovi visitatori (+2%) e una spesa media per cliente che sale di 3 punti percentuali. E i primi dati dei saldi riconfermano la vitalità del colosso nazionale dei grandi magazzini, con un segno positivo rispetto a gennaio 2011.

Preoccupato perché il settore del non-food in generale è quello più penalizzato dalla crisi. Questa la dichiarazione rilasciata a MF on line: "I dati che riguardano il comparto dell'abbigliamento e dei beni durevoli sono particolarmente negativi a conferma delle crescenti difficoltà economiche del consumatore italiano, costretto dalla recessione a modificare i propri comportamenti d'acquisto, riducendo i consumi comprimibili”. 

“Tuttavia – ha concluso l’amministratore delegato - abbiamo letto, almeno per il nostro gruppo, dei segnali positivi nel mese di dicembre che ha messo a consuntivo per tutte le insegne risultati in crescita rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Riteniamo anche di particolare rilievo il fatto che nel periodo febbraio-dicembre le insegne del gruppo abbiano espresso una capacità di tenuta del fatturato,  consentendoci, in un mercato in calo, di aumentare la nostra quota”.