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Shopper nel mirino di Legambiente
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Shopper nel mirino di Legambiente
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È questo il risultato della campagna di monitoraggio organizzata da Legambiente, grazie al lavoro dei suoi circoli locali e comitati regionali, effettuata tra la fine di novembre 2014 e le vacanze natalizie per valutare il rispetto della legge, ormai in vigore da anni, che ha permesso all’Italia di mettere al bando i sacchetti di plastica che purtroppo, però, continuano a essere ancora diffusi.
Sono 5 le regioni dove sono stati prelevati i sacchetti non conformi: Campania (7), Basilicata (6), Puglia (3), Calabria (3) e Lazio (1). Gli shopper ritirati in Lombardia e Veneto sono risultati invece regolari. A livello provinciale la fotografia è questa: Potenza 6 violazioni; Avellino, Bari e Napoli 3; Vibo Valentia 2; Benevento, Catanzaro e Roma 1. Suddividendo i 20 casi per insegna si ottiene questa classifica: Sigma (5), A&O (3), Crai, Eurospin e Sisa (2), Conad, Despar/Eurospar, Eurocisette, Imagross, M.A. Supermercati/Gros, Maxisidis/Intersidis (1).
“Siamo di fronte ad un diffusa situazione di illegalità nel settore delle buste per l’asporto delle merci, e questo è evidente nonostante abbiamo evitato di fare verifiche sui tanti piccoli negozi commerciali e sui mercati rionali, dove la situazione è visibilmente ancor più grave, anche a causa di un’azione capillare da parte di alcuni distributori che vendono, anche online, sacchetti palesemente fuori legge - ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente, Stefano Ciafani -. Il bando sui sacchetti di plastica è in vigore da anni, la norma è molto chiara e le multe previste dallo scorso mese di agosto sono salate”.
“Oggi, di fronte a questa ennesima prova, Assobioplastiche si unisce all’appello di Legambiente affinché le istituzioni e gli organi preposti diano avvio ad azioni di contrasto, per il rispetto di una legge dello Stato e a tutela di quegli operatori della Gdo e del piccolo commercio che hanno scelto la strada della legalità”, ha concluso Marco Versari, presidente di Assobioplastiche, l’associazione che rappresenta le aziende che producono polimeri biodegradabili e relativi derivati.
Sono 5 le regioni dove sono stati prelevati i sacchetti non conformi: Campania (7), Basilicata (6), Puglia (3), Calabria (3) e Lazio (1). Gli shopper ritirati in Lombardia e Veneto sono risultati invece regolari. A livello provinciale la fotografia è questa: Potenza 6 violazioni; Avellino, Bari e Napoli 3; Vibo Valentia 2; Benevento, Catanzaro e Roma 1. Suddividendo i 20 casi per insegna si ottiene questa classifica: Sigma (5), A&O (3), Crai, Eurospin e Sisa (2), Conad, Despar/Eurospar, Eurocisette, Imagross, M.A. Supermercati/Gros, Maxisidis/Intersidis (1).
“Siamo di fronte ad un diffusa situazione di illegalità nel settore delle buste per l’asporto delle merci, e questo è evidente nonostante abbiamo evitato di fare verifiche sui tanti piccoli negozi commerciali e sui mercati rionali, dove la situazione è visibilmente ancor più grave, anche a causa di un’azione capillare da parte di alcuni distributori che vendono, anche online, sacchetti palesemente fuori legge - ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente, Stefano Ciafani -. Il bando sui sacchetti di plastica è in vigore da anni, la norma è molto chiara e le multe previste dallo scorso mese di agosto sono salate”.
“Oggi, di fronte a questa ennesima prova, Assobioplastiche si unisce all’appello di Legambiente affinché le istituzioni e gli organi preposti diano avvio ad azioni di contrasto, per il rispetto di una legge dello Stato e a tutela di quegli operatori della Gdo e del piccolo commercio che hanno scelto la strada della legalità”, ha concluso Marco Versari, presidente di Assobioplastiche, l’associazione che rappresenta le aziende che producono polimeri biodegradabili e relativi derivati.
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