Del resto, fatto 100 il totale della pubblicità telematica, l’m-adv è passato, in due anni, da una quota del 5 a una del 15%, ottenendo anche il 4,5% sul media mix totale (compresi i mezzi classici), rispetto a uno stiracchiato 1% del 2012. Anzi l’Osservatorio parla di un vero punto di svolta che è anche, e soprattutto, un punto di non ritorno.

Tuttavia, secondo i ricercatori, rimangono pericolose concentrazioni dell’offerta in mano alle enormi dot.com. Google e Facebook, da sole, incidono per il 60% sui budget riversati sul mobile adv. Si nota anche una netta “dipendenza” dalle app, rispetto ad altre forme d’uso del telefonino, come la navigazione in Internet pura e semplice.

Tra le forme di comunicazione veicolate su piattaforma mobile emergono le promozioni con volantino digitale: il foglietto “virtuale” passa abitualmente nel campo visivo di ben 5 milioni di italiani e, nel 50% dei casi, il device utilizzato è proprio lo smartphone.

Destano enorme interesse, fra le m-promotion, le forme di mobile couponing (l’88% dei nostri connazionali ne è molto incuriosito) e i pagamenti in mobilità, incardinati su una rete con le spalle già forti e composta da 250.000 Contacless Pos.