Investimento da 40 milioni di euro per De Cecco che perfeziona l'operazione di acquisto degli impianti della holding russa Ekooffice, rilevando le strutture di Mosca, Smolensk e San Pietroburgo, con la benedizione della locale Antitrust.

Passa di mano il complesso produttivo Pmk, controllato appunto da Ekooffice, che vanta 660 addetti, un totale di un milione di quintali annui di pasta lavorata, 60 milioni di fatturato, una quota sul mercato locale del 10% e ben 13 marchi, marchi che verranno mantenuti, pur essendo affiancati gradualmente da quelli della casa di Fara San Martino.

Il deal ha un duplice scopo: aumentare il livello di internazionalizzazione dell'impresa italiana e alleggerire il carico eccessivo dei centri produttivi abruzzesi, che viaggiano già a un ritmo di 4 turni lavorativi al giorno. Tuttavia, sugli impianti nazionali, De Cecco ha già investito una cifra di una trentina di milioni, destinati in parte al molino di Fara (Chieti) che a regime sarà in grado di sfornare 15.000 quintali al giorno. E' previsto pure un potenziamento del polo di Ortona dove, con l'innesto di 2 nuove linee produttive, si raggiungerà la cifra record di 1 milione di quintali l'anno.

Attualmente il pastificio De Cecco presenta un livello di indebitamento bancario abbastanza elevato, pari a 220 milioni, ma il dato non crea preoccupazioni dal momento che i fatturati sono in continua ascesa: 341 milioni nel 2010, 380 nel 2011 e 450 previsti per il 2012. Il livello dell'export, destinato ad aumentare anche in virtù del deal russo, si attesta attualmente al 45%.