Matrimonio sospeso: l’annuncio arriva insieme ai dati di chiusura del 2022, i quali, in realtà, sono più che positivi. “Con riferimento all'iniziativa volta all'acquisizione di Coin, Ovs comunica che le parti hanno ritenuto di chiudere le trattative – si legge -. Il gruppo conferma la valenza commerciale del brand e del network Coin ma, pur continuando a valutare le opportunità di crescita esterna che il mercato gli offrirà, preferisce proseguire nella significativa azione di deleverage (riduzione del debito, ndr) che, in questo contesto di mercato e anche alla luce delle attuali quotazioni, appare rappresentare il miglior interesse per i suoi azionisti”.

Le trattative (esclusive), confermate da una lettera d’intenti erano state, avviate, circa sette mesi fa, negli ultimi giorni del mese di giugno, mentre la decisione definitiva era attesa per novembre.

Insomma, almeno in questo momento, Coin è un boccone troppo grosso, con i suoi 400 milioni di fatturato, 37 grandi negozi, nei centri commerciali e nei centri urbani, più altri 100 a marchio Coincasa.

E questo nonostante Ovs abbia chiuso l’anno con vendite nette consolidate superiori a 1 miliardo e mezzo di euro, in aumento dell’11% rispetto al 2021, di cui 420 dovuti al quarto trimestre, condizionato positivamente sia dalla stagione natalizia, sia dal periodo più importante dei saldi invernali, che è stato accorpato con le cifre dell'ultimo quarter.