Raffica di controlli per la Mozzarella di Bufala Campana Dop: nel 2019 le verifiche del Consorzio sul web hanno fatto un balzo del 45 per cento. In valore assoluto i procedimenti ispettivi, realizzati sulla rete contro le “fake mozzarelle”, sono stati 1218. L’attività ha interessato le piattaforme più utilizzate (Alibaba, Ebay e Amazon), ma anche i social media più popolari (Facebook e Instagram).

I casi più diffusi riscontrati hanno riguardato l’utilizzo improprio del marchio “Mozzarella di Bufala Campana”: dall’imitazione, che ha come effetto l’evocazione fraudolenta, fino agli episodi più gravi, di contraffazione del marchio e del prodotto.

Delle 18 operazioni congiunte con l’Icqrf e le forze di polizia, ben 11 sono partite proprio dal monitoraggio del canale Internet.

In totale, nel corso del 2019, comprendendo il mondo fisico, i controlli dell’organismo di tutela sono stati 3.315, fra Italia ed estero.

«La diffusione del web ha avuto il grande merito di favorire la conoscenza dei prodotti Dop, contribuendo a incrementare la cultura dell’agroalimentare di qualità, ma dall’altro lato si sta rivelando un terreno minato. Per questo il Consorzio ha moltiplicato i controlli proprio su internet e sui social. La nostra attività di vigilanza è innanzitutto una garanzia per i consumatori», sottolinea il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani.

Il presidente, Domenico Raimondo, annuncia: «Nel 2020 aumenteremo gli investimenti sulla vigilanza, strada decisiva per scovare imitazioni, evocazioni e usurpazioni del nostro prodotto e tutelare anche i nostri soci, che corrono il rischio di vedersi sottrarre quote di mercato dai tanti falsi in giro per il mondo».