Come si chiuderà questo complicatissimo 2020 dal lato dei consumi e come proseguirà il trend del largo consumo confezionato nel 2021? Alle domande, inquietanti date le circostanze, ha risponde il recentissimo rapporto Iri, che parte dal presupposto di un'evoluzione endemica della pandemia, con un numero limitato, ma continuo di nuovi contagi e piccoli focolai circoscritti, in prevalenza originati dall’estero.

Rimarrà uno stato di cautela sia ufficiale, sia psicologico, con un ciclo economico fortemente negativo da qui a fine anno e inevitabili ripercussioni sul reddito delle famiglie.

A partire dal secondo semestre lo scenario della domanda sarà dominato proprio dagli effetti dell’arretramento dei guadagni delle famiglie e gli operatori del largo consumo torneranno investire sulle leve della convenienza per sostenere i volumi e per recuperare (o difendere) le posizioni perse (o acquisite) nella fase del lockdown.

Dopo lo spostamento verso i formati di prossimità durante il lockdown, si sta già assistendo a un ritorno agli assetti pre-Covid, anche se non arretrerà il canale del e-commerce, che invece consoliderà le posizioni conseguite.

Tempi lunghi caratterizzeranno la ripresa del fuori casa e, anche se lo spostamento degli acquisti/consumi sul retail è in fase di graduale rientro, molti lavoratori continueranno a operare da casa e molti consumatori usciranno meno volentieri di prima. Dunque, secondo Iri, il dettaglio alimentare continuerà ad assorbire una quota parte della domanda dell’Horeca.

Nel secondo semestre 2020 le vendite del mass market, compreso il canale drug, saranno in linea con lo stesso periodo del 2019, attestandosi a valore su un + 0,4 per cento. Il primo semestre 2021 sconterà invece il confronto con la fase iniziale dell’epidemia registrando un calo del 8,1 per cento.

Nel secondo semestre 2021, poi, si prevede un riallineamento del trend delle vendite su tassi di crescita fisiologici, ancora supportati da prezzi deboli, forte spinta promozionale e una parte residuale di domanda fuori casa che rimarrà fra le mura domestiche.

Per quanto concerne l’andamento dei reparti, nel periodo giugno-dicembre 2020, continuerà la crescita del food, anche se a tassi più contenuti, ancora sostenuti dalla domanda domestica suppletiva al fuori casa. In ripiegamento, invece, i dati di bevande, petcare, chimico casa, cura persona, che hanno partecipato di meno al paniere di emergenza durante la fase acuta della crisi sanitaria.

Per quanto concerne l’andamento degli acquisti nel canale online, si prevede un’ulteriore espansione. Le proiezioni indicano che l’e-commerce, nel largo consumo confezionato, potrà raggiungere, in un paio d’anni, una quota non trascurabile, agganciandosi agli standard di alcuni Paesi europei. In particolare, nel solo 2021, gli acquisti nel canale digitale cresceranno del 95%, toccando un giro d’affari di quasi 2,7 miliardi di euro.