Il Prosciutto di San Daniele Dop tira un bilancio del 2020: la produzione totale è stata di 2.546.000 cosce avviate alla lavorazione (con una piccola flessione dell’1,2 per cento), provenienti dai 54 macelli che trasformano la materia prima, a sua volta fornita da 3.641 allevamenti italiani autorizzati.

Il 18% del prodotto, per un volume di 4 milioni di chilogrammi, ha preso la via dell’estero, al 57% costituito dalle altre nazioni dell’Europa, mentre il restante 82% ha soddisfatto la domanda interna.

Il fatturato totale ha raggiunto 310 milioni di euro.

Pur registrando una flessione oltre confine (-6%), dovuta all’emergenza sanitaria, la domanda ha avuto performance di grande rilievo in Romania (+194%), Polonia (+82%), Slovenia (+49%), Ucraina (+46%) e Repubblica Ceca (+15%).

L’anno ha confermato, come sbocchi più rilevanti, la Francia con il 26,1%, gli Stati Uniti con il 16,5%, la Germania con il 15,3% e, ultimo Paese in doppia cifra, l’Australia con il 12,3%. Seguono il Belgio (6,1%), la Svizzera (5,7%), l’Austria (2,2%) e, in misura minore, Brasile, Canada, Giappone, Regno Unito, Lussemburgo e Olanda.

Il preaffettato, per il 22% destinato alle nazioni straniere, ha svolto un ruolo importante, mantenendosi in costante incremento, con più di 21,3 milioni di vaschette certificate, pari a 398.968 prosciutti, per un totale di oltre 1,85 milioni di chilogrammi.