Non più soltanto formaggi e prosciutti Dop. Il pegno rotativo è ora esteso a tutti i prodotti agricoli e alimentari a denominazione d'origine protetta e a indicazione geografica, compresi vini e liquori. Il provvedimento è stato pubblicato il 29 agosto con decreto del Mipaaft, come spiega, in una nota, Coldiretti.

Ora ogni Ig può avere accesso al pegno, a decorrere dal giorno in cui le unità di prodotto sono collocate nei locali di produzione, stagionatura, immagazzinamento.

Per le aziende è così possibile incassare subito il credito, mantenendo la disponibilità del bene, che può essere, a sua volta, sostituito, senza spossessamento e senza specifiche stipule di garanzia, con altri, aventi le medesime caratteristiche.

Si tratta anche, precisa Coldiretti, di una forma di finanziamento innovativa, particolarmente adatta ad alimenti che chiedono tempo per completare il ciclo produttivo e che, purtroppo, sono stati colpiti dal crollo del canale ristorazione, crollo non compensato dal leggero aumento della spesa domestica.

Nel 2020 la Confederazione stima una riduzione di ben 24 miliardi della spesa a tavola, ma anche una capilalre difficoltà nelle esportazioni agroalimentari, due elementi che hanno determinato un aumento delle scorte di magazzino, scorte che ora possono essere date in garanzia per consentire il superamento della crisi.

L’Italia – conclude Coldiretti – è leader europeo nell’agroalimentare di qualità con 305 specialità a indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, più 5.155 prodotti tradizionali regionali.

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