Le sale cinematografiche si preparano alla riapertura con nuova finanza e nuove risorse umane. Lo testimoniano due casi.

Il primo è quello di Banca Intesa: da sempre sostenitrice del mondo dello spettacolo - dal 2009 ha erogato oltre 1,7 miliardi di euro a più di 100 operatori - ha messo in cantiere un plafond di 500 milioni per il rilancio, e per facilitare la transizione digitale, e dunque la competizione con la nuova emittenza televisiva, oltre all’anticipo del credito Iva e alla cessione del credito d’imposta.

Dal canto suo The Space Cinema, uno dei giganti dei multisala, ha aperto le assunzioni, con la ricerca di addetti part time, in orari principalmente serali e nei giorni festivi.

The Space - che comprende 36 multiplex in tutta Italia per un totale di 362 schermi - oltre che nei centri storici (basti citare l’Odeon di Milano e il Moderno di Roma) è fortemente attivo nei centri commerciali, o nelle loro adiacenze. Ricordiamo, fra l’altro, le location presso ‘Le Fornaci’ di Beinasco (To), al Move In di Cerro Maggiore (Mi), al Fiordaliso di Rozzano (Mi), presso ‘Le Torri Bianche’ di Vimercate (MB), al Centro Finiper di Montebello della Battaglia (Pv), alle Piramidi di Vicenza, ma anche vicino al Quasar Village di Corciano (Pg) e all’Emisfero di Silea (Tv).

I due casi sono una prima e significativa risposta a una delle tristi cronache del periodo Covid. Dopo un 2019 molto positivo, il settore è crollato a partire dalla fine di febbraio 2020. Così, secondo i dati Cinetel, gli incassi al box office hanno registrato, lo scorso anno, un calo del 71,3% e le presenze una flessione del 71,18.

Sempre Intesa Sanpaolo puntualizza che il cinema è fortemente integrato nel sistema economico italiano e che, per ogni euro di maggior domanda, la produzione cresce - lungo la filiera - di quasi il doppio, attivando, sinergicamente, una moltitudine di altri settori.

Secondo l’Istituto di credito le statistiche ufficiali, però, non colgono interamente questo valore indotto, un indotto di cui fanno parte, tra l’altro, gli eventi e i parchi tematici dedicati.

Non tutti sanno che l’audiovisivo italiano occupa circa 58.000 persone, ma, proprio grazie alla forte integrazione, si stima che i posti di lavoro generati siano più del doppio.