Si celebra oggi, giovedì 1° ottobre, in tutto il mondo, la Giornata internazionale del caffè. La ricorrenza, creata, nel 2015, dall’Ico (International coffee organisation) è l’occasione per festeggiare la bevanda più amata del Pianeta e per fare il punto, specie nei 77 Stati membri, sull'attuale andamento del mercato, sugli aspetti salutari del prodotto, ma anche, purtroppo, sulla difficile situazione dei Paesi coltivatori.

L’organizzazione sottolinea che “mentre il prezzo di una tazza di caffè non è mai stato così alto, l'importo che i coltivatori incassano è ai minimi storici. Il prezzo a listino del caffè verde ha subìto un crollo del 30 per cento”. Tuttavia la nostra Italia, in buona compagnia con altre nazioni europee, si distingue per sostenibilità sociale: la maggior parte delle aziende ha piantagioni modello in loco e paga il giusto prezzo ai coltivatori per affermare il concetto di una filiera dal volto umano.

A proposito del consumo basta dire che circa tre miliardi di tazzine vengono consumate ogni giorno e che il caffè è diventato uno dei più graditi appuntamenti della nostra vita quotidiana, un fatto che indubbiamente non farà mai venire meno gli acquisti sia nella distribuzione al dettaglio, favorita dal boom di capsule e cialde, sia nel fuori casa.

Il portale dell’iniziativa sottolinea, poi, che bere caffè può avere molti benefici per la salute. Alcune delle sue proprietà possono persino rendere la bevanda, nelle giuste dosi, un’eccellente alleata per prevenire determinate malattie, fra le quali l’ictus, il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari nei diabetici.

Secondo Ico “il caffè sembra prevenire la malattia di Alzheimer e di Parkinson. Dipendono dal contenuto di caffeina gli effetti sulla diminuzione del senso di fatica e del tempo di reazione, sull’aumento della capacità lavorativa e del senso di vigilanza, sull’efficienza della digestione e della motilità intestinale, cui si aggiungono vari benefici: termogenetici, ergogenici e antinfiammatori”.

L’Italia, pur non essendo, per ovvi motivi, una nazione produttrice, è in prima linea, in quanto è uno dei principali trasformatori e consumatori e sicuramente la più reputata per la qualità del prodotto e la sua lunga tradizione di torrefattrice.

Se nel mondo le persone consumano, in media, 4,5 kg di caffè all’anno, i nostri connazionali arrivano a 6 kg, per una media di almeno 1 tazzina e mezzo al giorno. Siamo però largamente battuti dall’estremo Nord: la Finlandia, l'Islanda, la Norvegia, per esempio, hanno un pro capite pari, o superiore, ai 10 kg ogni 12 mesi.

Se quest’anno, in tutto il mondo, sul settore si è abbattuta, causa Covid, la serrata degli esercizi ristorativi, non c’è dubbio che il mercato continuerà a mantenere la propria importanza.