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Gardenia riscoprira' il profumo di Limoni?
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Gardenia riscoprira' il profumo di Limoni?
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La migliore essenza delle profumerie sembra essere la finanza. Infatti secondo quanto riporta “Il Mondo” il fondo Orlando, che già aveva rilevato il 50% di Limoni, con Bridgepoint che, contro le previsioni e a dispetto delle delusioni, era rimasto socio paritario, punterebbe ora a La Gardenia, catena che condivideva la stessa proprietà del leader, ma presentava decisamente uno stato di salute molto migliore.
Per portare a compimento l’operazione sarebbe anche stata creata una newco, Llg (Leading Luxury Group) il cui assetto e le cui strategie si preciseranno nel corso della settimana. Intanto Llg ha messo dimora a Milano nel nuovo quartiere Porta Nuova-Isola- Garibaldi, di fronte all’Unicredit Tower di César Pelli in piazza Gae Aulenti.
Insomma dovrebbe e potrebbe risorgere quel maxipolo tutto italiano, almeno nei marchi - visto che i capitali viaggiano fra i mercati internazionali -, che con oltre 600 punti di vendita tiene comunque in scacco colossi come Sephora e Marionnaud.
La Gardenia ha 171 negozi 130 milioni di ricavi. Francamente varrebbe la pena di fare qualche riflessione sulla redditività, ma bisognerebbe avere qualche dato sui metri quadrati. Va detto comunque che nella profumeria gli standard non sono certo bassi, se pensiamo ai 24-26.000 euro al mq che in certi casi riesce a mettere insieme Kiko di Gruppo Percassi, catena che fra l’altro sta lanciando un format tutto maschile (nome in codice Womo).
“La cura passerà anzitutto per un cambio di mano – scrive Il Mondo -. Orlando ha appena comprato attraverso il veicolo lussemburghese OI cosmetics il 100% di La Gardenia a un prezzo simbolico (Bridgepoint conserverà dei diritti partecipativi) e si è impegnato a ricapitalizzare con 15 milioni a fronte di un accordo con Intesa Sanpaolo, Mps e Ikb esposte per 97 milioni (la posizione netta dell’azienda è 72). L’intesa prevede la conversione di 30 milioni, pro-quota tra le banche, in strumenti partecipativi e due anni di moratoria sul debito residuo. I contratti sono alle ultime battute con Linklaters (advisor internazionale con sede anche a Milano, ndr) al fianco degli istituti, Nctm per l’azienda e Gatti d’Urso advisor legale del fondo Orlando”.
Per portare a compimento l’operazione sarebbe anche stata creata una newco, Llg (Leading Luxury Group) il cui assetto e le cui strategie si preciseranno nel corso della settimana. Intanto Llg ha messo dimora a Milano nel nuovo quartiere Porta Nuova-Isola- Garibaldi, di fronte all’Unicredit Tower di César Pelli in piazza Gae Aulenti.
Insomma dovrebbe e potrebbe risorgere quel maxipolo tutto italiano, almeno nei marchi - visto che i capitali viaggiano fra i mercati internazionali -, che con oltre 600 punti di vendita tiene comunque in scacco colossi come Sephora e Marionnaud.
La Gardenia ha 171 negozi 130 milioni di ricavi. Francamente varrebbe la pena di fare qualche riflessione sulla redditività, ma bisognerebbe avere qualche dato sui metri quadrati. Va detto comunque che nella profumeria gli standard non sono certo bassi, se pensiamo ai 24-26.000 euro al mq che in certi casi riesce a mettere insieme Kiko di Gruppo Percassi, catena che fra l’altro sta lanciando un format tutto maschile (nome in codice Womo).
“La cura passerà anzitutto per un cambio di mano – scrive Il Mondo -. Orlando ha appena comprato attraverso il veicolo lussemburghese OI cosmetics il 100% di La Gardenia a un prezzo simbolico (Bridgepoint conserverà dei diritti partecipativi) e si è impegnato a ricapitalizzare con 15 milioni a fronte di un accordo con Intesa Sanpaolo, Mps e Ikb esposte per 97 milioni (la posizione netta dell’azienda è 72). L’intesa prevede la conversione di 30 milioni, pro-quota tra le banche, in strumenti partecipativi e due anni di moratoria sul debito residuo. I contratti sono alle ultime battute con Linklaters (advisor internazionale con sede anche a Milano, ndr) al fianco degli istituti, Nctm per l’azienda e Gatti d’Urso advisor legale del fondo Orlando”.
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