Eurovo investe 40 milioni sull'allevamento all'aperto e biologico
Eurovo investe 40 milioni sull'allevamento all'aperto e biologico
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Forti investimenti per Eurovo, che ha messo sul piatto 40 milioni di budget per il 2021, una cifra che replica il valore del 2020.
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Lo ha detto, al Corsera, lo stesso presidente Siro Lionello, che ha anche anticipato che, a fine anno, il colosso delle uova e degli ovoprodotti, con un fatturato di circa 600 milioni di euro, raggiungerà il 97% di allevamenti a terra, tutti all’aperto e biologici, contro una media, del nostro continente, del 49% per cento.
Il gruppo imolese - presente sia nel b2b, forniture all’industria e alla ristorazione, sia nella Gdo - ha tenuto bene durante l’anno del Covid, anche se è pesata la crisi del fooservice, cui si è aggiunta, come aggravante, l'aumento del prezzo dei cereali, che hanno un’incidenza sui costi del 60-70 per cento.
Le uova hanno però continuato nella loro marcia trionfale nel mercato consumer, in quanto alimento ricco di proteine e a basso prezzo, ma anche ingrediente di molte preparazioni domestiche.
Un rapporto Ismea, rilasciato a fine marzo 2021, documenta che il prodotto, quasi esclusivamente di origine nazionale e sempre più spesso proveniente da allevamenti etici, è stato, nel 2020, un vero must, con una crescita degli acquisti del 14% in valore e del 12,5% in volume.
Le uova da allevamento a terra detengono la quota principale dei consumi presso la Gdo (60%), che è anche il canale più dinamico, con un incremento dei volumi del 21% rispetto al 2019. Parallelamente la Dmo ha acquistato, dai produttori, uova per un valore di oltre 900 milioni di euro, pari a poco meno di 4 milioni di pezzi.
Il consumo apparente (produzione + import - export) ha toccato il suo più alto livello, con oltre 219 uova pro capite.
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