Esselunga in salsa cinese? Ma c'è chi dice no
Esselunga in salsa cinese? Ma c'è chi dice no
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Saga Caprotti: dove eravamo rimasti? Alla nuova governance, con Marina Caprotti vice presidente e Giuliana Albera, presidente onorario.
Ma ora, come scrive ‘La Repubblica’, “è davvero falce e carrello”, perché, a quanto pare, sul tavolo della holding Supermarkets Italiani e del suo braccio immobiliare, Villalta, è arrivata una generosissima offerta dei cinesi diYida International Investments, che fa capo a sua volta a una costellazione di 20 società, diversificate soprattutto negli immobili commerciali e nell’energia.
La valutazione del gruppo italiano sarebbe di ben 7,5 miliardi di euro, contro i 6 proposti – patrimonio immobiliare compreso – dagli americani di Blackstone e da Cvc Partners, quando il fondatore era ancora in vita.
Nel suo testamento Bernardo Caprotti si era espresso definitivamente per la vendita del gruppo, indicando nell’olandese Ahold il suo acquirente preferito, ma mai più avrebbe pensato a un colosso della finanza (rossa) internazionale.
Impossibile dire cosa succederà a questo punto: i vertici della catena - Marina Caprotti e Giuliana Albera - hanno già detto no alla cessione dell’intero pacco, comprese le proprietà immobiliari, costituite dai ‘muri’ di 84 punti vendita, pari alla metà del totale rete.
Si ventila invece che le due donne vogliano liquidare i figli di primo letto, Giuseppe e Violetta, per passare al 100% di quota. La storia continua, mentre si attende, per il prossimo 28 giugno, l'apertura del nuovo supestore di Veveri, in provincia di Novara.
Aggiornato alle ore 16, del 17 giugno 2017
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