Parte oggi l’ottava edizione di Eire, la rassegna milanese del Real Estate, destinata ad accompagnarci fino a giovedì 7 giugno. I visitatori attesi sono oltre 10.000, gli investitori internazionali 110 e 450 le realtà operative nell’immobiliare.
Tutto si apre alle 10,30 con il convegno “Il real estate condizione per lo sviluppo del Paese”, un momento importante per fare il punto sulla congiuntura, non certo rosea del comparto: "Se non rimettiamo in moto lo sviluppo economico dell'immobiliare in Italia difficilmente avremo modo di dare una risposta allo sviluppo dell’Italia", ha chiosato il presidente della rassegna, Antonio Intiglietta.
Egli, in un interessante articolo, comparso sul sito della manifestazione, attribuisce l’attuale condizione di sofferenza soprattutto “alle note difficoltà del sistema bancario, alla stagnazione dei bilanci delle società, all’impoverimento del popolo, all’erosione della classe media, all’aria plumbea di negatività. Sono tutti elementi – scrive Intiglietta - che non aiutano a vivere il presente con un atteggiamento positivo e a proiettarsi con serenità e pacatezza verso il futuro”. Tuttavia il settore del Real Estate italiano, è vivo, assicura ancora il presidente, e vuole giocare un ruolo decisivo per la costruzione del futuro.
Molte altre occasioni di incontro faranno seguito a quella inaugurale, per un totale di 79 eventi. Fra i grandi protagonisti ci sono indubbiamente Paesi emergenti: Africa, Asia, Medio Oriente. Sono indubbiamente nuovi orizzonti evolutivi per gli operatori europei e americani, i cui mercati cominciano a diventare saturi, o sono minacciati da elementi recessivi (si veda la rubrica “Primo Piano” di questa settimana).
C’è attesa, fra gli eventi, per la presentazione di Roma City Investment, l'agenzia per la promozione dello sviluppo di Roma Capitale, che mostrerà anticipi su tre progetti molto appetibili: la riqualificazione del litorale di Ostia; il museo di Roma, porta d'accesso all'Area Archeologica Centrale; la rigenerazione del quartiere di Tor Bella Monaca
Tutto si apre alle 10,30 con il convegno “Il real estate condizione per lo sviluppo del Paese”, un momento importante per fare il punto sulla congiuntura, non certo rosea del comparto: "Se non rimettiamo in moto lo sviluppo economico dell'immobiliare in Italia difficilmente avremo modo di dare una risposta allo sviluppo dell’Italia", ha chiosato il presidente della rassegna, Antonio Intiglietta.
Egli, in un interessante articolo, comparso sul sito della manifestazione, attribuisce l’attuale condizione di sofferenza soprattutto “alle note difficoltà del sistema bancario, alla stagnazione dei bilanci delle società, all’impoverimento del popolo, all’erosione della classe media, all’aria plumbea di negatività. Sono tutti elementi – scrive Intiglietta - che non aiutano a vivere il presente con un atteggiamento positivo e a proiettarsi con serenità e pacatezza verso il futuro”. Tuttavia il settore del Real Estate italiano, è vivo, assicura ancora il presidente, e vuole giocare un ruolo decisivo per la costruzione del futuro.
Molte altre occasioni di incontro faranno seguito a quella inaugurale, per un totale di 79 eventi. Fra i grandi protagonisti ci sono indubbiamente Paesi emergenti: Africa, Asia, Medio Oriente. Sono indubbiamente nuovi orizzonti evolutivi per gli operatori europei e americani, i cui mercati cominciano a diventare saturi, o sono minacciati da elementi recessivi (si veda la rubrica “Primo Piano” di questa settimana).
C’è attesa, fra gli eventi, per la presentazione di Roma City Investment, l'agenzia per la promozione dello sviluppo di Roma Capitale, che mostrerà anticipi su tre progetti molto appetibili: la riqualificazione del litorale di Ostia; il museo di Roma, porta d'accesso all'Area Archeologica Centrale; la rigenerazione del quartiere di Tor Bella Monaca
