Chissà se l'alleanza fra Benetton e il gruppo tessile distributivo spagnolo Inditex, titolare fra l'altro del marchio Zara, si farà o non si farà? La voce è circolata con insistenza e i soliti bene informati hanno parlato più che di una acquisizione totale, di una partnership. Tuttavia, sia da Ponzano Veneto, sia dal quartier generale del colosso iberico sono arrivate smentite e no comment.

Intanto il gruppo tessile italiano ha lasciato Piazza Affari e solo oggi si saprà se la manovra corrisponde al lancio di un'Opa diretta al delisting, Opa che dovrebbe riguardare quel quarto circa di capitale non in mano alla famiglia controllante e valere 185 milioni di euro. L'offerta sarà destinata ai soci minori.

Qualcosa dunque bolle in pentola di sicuro a Ponzano Veneto e mentre l'ipotesi di Zara, anche se negata dai soggetti in gioco non è certo da scartare del tutto, altri parlano di una suddivisione del gruppo tra i diversi rami della famiglia.

Intanto Benetton ha presentato le cifre preconsuntive 2011, dalle quali risulta una stabilità dei ricavi (2.031 milioni), un robusto calo dell'utile (-31%) e un costo del debito che ha raggiunto i 550 milioni. Certo un socio forte non farebbe poi male.

Quanto a Inditex, secondo i dati diramanti il 14 dicembre e inerenti ai primi tre quarter, si può evidenziare l’ottimo stato di salute del gruppo che ha visto crescere ancora di 10 punti il giro d’affari e l’utile netto. Gli investimenti sono stati robusti e hanno riguardato ben 385 nuove aperture in 45 Paesi, con la creazione di quasi 10.000 posti di lavoro.