Crai festeggia domani a Milano, insieme alla stampa, alle autorità, ai più importanti esponenti del mondo dell’industria e della gdo, i suoi primi 40 anni. Ospiti di eccezione lo scrittore e giornalista Beppe Severgnini e l’economista Roberto Ravazzoni, dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Queste le principali tappe di un gruppo con una tradizione antica e con una vocazione precisa, essere vicino alla gente con piccoli supermercati e superette molto ramificati sul territorio. La storia del marchio inizia nel 1973 per opera di un piccolo gruppo di dettaglianti alimentari che decide di unire le forze costituendo, a Desenzano del Garda, la "Commissionarie Riunite Alta Italia" (C.R.A.I).

La formula dell'accordo ha presto successo e i vantaggi per gli associati, in termini di migliori condizioni d'acquisto delle merci, sono subito evidenti. Tanto che nel giro di pochi anni fanno il loro ingresso nuovi soci provenienti da altre regioni italiane. Al punto da rendere necessario modificare la ragione sociale della cooperativa in "Commissionarie Riunite Alimentaristi Italiani".

Il resto è noto e porta ai risultati di oggi: più di 3.200 punti di vendita, presidio di 1.500 comuni, 800 negozi specializzati nel drug, una catena leader nei prodotti per animali (L’Isola dei Tesori), un fatturato superiore ai 2 miliardi, 1557 prodotti a marchio per 6 linee di prodotto, una forte presenza a Malta (100 negozi) e nella Svizzera italiana (150) e l’arrivo in Albania, dove il Gruppo è attivo grazie a un’operazione di affiliazione con 3 supermercati.

Per i prossimi 40? Si vedrà. Comunque, secondo quanto risulta a DM, nei piani ci sono almeno due punti interessanti. Intanto lo sviluppo di una maggiore uniformità – forse addirittura di un’insegna comune- nel settore del non alimentare per la casa e la persona, dove Crai opera oggi attraverso 5 strutture:  Beauty Star, CAD, Saponi & Profumi, Ipersoap e ProShop.

Sul fronte estero il management di Crai fa solo una considerazione che vuole dire molte cose: il format di vicinato è esportabile bene, magari con l’ausilio di un partner locale, specie nell’area dell’ex Jugoslavia. Non dimentichiamo che Crai, insieme a Conad, è praticamente uno degli unici distributori nazionali ad avere programmato una seria politica di espansione oltre confine.