Circa un paio di mesi fa girò una mail che, contraffacendo piuttosto bene un alert del quotidiano “La Repubblica”, annunciava la prematura e improvvisa scomparsa di Francesco Totti. Notizia tragica quanto ghiotta e molti ci cascarono. Il link portava, invece che allo scoop, a un sito che scatenava un pericoloso codice virale.

Ieri il copione si è ripetuto con un annuncio bomba relativo a Conad, che avrebbe offerto un anno di spesa gratis. L’ufficio stampa del gruppo ha reagito immediatamente, mettendo in guardia il maggior numero di enti e persone possibili, comprese, ovviamente, le redazioni dei giornali.

Non solo: sul sito del gruppo campeggia un annuncio che più chiaro di così non si può. “Sta circolando in rete una falsa promozione attribuita a Conad, con la quale si offre un anno di spesa gratis. Attenzione: Conad non ha nulla a che vedere con quell'annuncio ed è già stata presentata regolare denuncia alle autorità competenti. Vi invitiamo a non aprire il link”. Evidentemente, ma ci siamo astenuti dalla prova, quel link non porta a nulla di buono.

A quanto ci risulta è una delle prime volte che un gruppo distributivo è pesantemente sotto attacco e, dato il basso livello di alfabetizzazione informatica di molti italiani, la minaccia è anche verso l’immagine stessa di Conad. Quanti le daranno colpe che non ha?

Bisogna anche osservare che le due operazioni – Totti e superpromo – sono delle vere “carognate”, tanto per chiamare le cose con il loro nome. Non se ne avvantaggia nessuno e ad andarci di mezzo è la massa, con le relative spese informatiche per eventuali interventi tecnici di rimozione dal pc di ospiti indesiderati.

La cosa comunque non stupisce più di tanto. Secondo gli ultimi dati di Kaspersky, uno dei maggiori fornitori internazionali di software per la sicurezza informatica anche di massa, la nostra Penisola è la prima vittima dei cracker. “Dopo una pausa di diversi mesi, gli spammer hanno intensificato nuovamente la loro attività nel mese di febbraio - denuncia Kaspersky Lab -. La quantità di spam nel traffico mail è cresciuto di circa 13 punti percentuali, con una media del 71% al mese. Un dato superiore alla media di gennaio e agli ultimi tre mesi del 2012. L’Italia è stato uno dei Paesi più colpiti dalle email nocive nel mese di febbraio. Le rilevazioni antivirus nella posta sono cresciute dal 9,4 %, al 14,4%, facendo scendere alla seconda posizione gli Stati Uniti dopo molto tempo. Le false notifiche da parte delle diverse organizzazioni finanziarie rimangono uno degli strumenti più diffusi per la distribuzione dei malware tramite mail. Una delle aziende più colpite dai truffatori è Google”.

Lezioncina: la prossima volta quando andate all’iper, insieme al vino, alle patate, agli affettati, al pesce, mettete nel carrello una suite di protezione. Le migliori si trovano anche nel reparto non-food delle grandi superfici generaliste e in linea di principio non costano di più di 50 euro, contro i 100 e oltre di un intervento tecnico domiciliare, che assolutamente non assicura il salvataggio dei vostri dati.