Dopo lo scandalo, i silenzi imbarazzati, le confessioni e tutto il resto arriva la maximulta per le multinazionali colpevoli di avere stretto, dal 2002 al 2005, un cartello sui prezzi dei detersivi da bucato in polvere.

Lo scotto da pagare è piuttosto salato, 315,2 milioni di euro, comminati dalla Commissione europea. Nel mirino tre società: Procter & Gamble, Unilever e Henkel. Quest’ultima tuttavia è stata perdonata, per avere rivelato spontaneamente gli accordi con le altre due società in 8 Paesi europei: Italia, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Portogallo, Spagna, Olanda.

Per P&G (211,2 milioni) è comunque previsto uno “sconto” del 50% e del 25% per Unilever (104 milioni). Inoltre un altro 10% di riduzione sarà accordato per la collaborazione dimostrata durante le indagini e per avere trovato un punto di convergenza con la Commissione.

Nonostante questo, il commissario alla concorrenza, Joaquìn Almunia (in foto), ribadisce che la Commissione intende proseguire sulla via della severità nei confronti di quelle aziende che credono di potere fare pagare ai consumatori più di quanto sarebbe dovuto in un sano regime liberale.