Incontro ieri, 21 ottobre, al Mise fra Margherita Distribuzione, Conad e le organizzazioni sindacali per la prevista verifica, a 14 mesi dall’avvio dell’operazione, dell’andamento del piano riguardante l’ex Gruppo Auchan. I rappresentanti della nuova proprietà hanno illustrato l’avanzamento dei lavori del piano a fine settembre 2020, tracciando un primo bilancio.

Sono entrati nella rete Conad 147 punti vendita dell’ex rete Auchan, con quasi 8.500 dipendenti, mentre 101, con 2.500 addetti, sono passati ad altre insegne distributive.

Sono 22 i Pdv sui quali si sta ancora lavorando per arrivare, il 30 novembre, alla messa in sicurezza, tenuto conto delle valutazioni dell’Antitrust su alcuni di essi.

Per quanto riguarda la gestione del personale, fino a oggi le misure previste hanno consentito circa 2.000 uscite su base volontaria e incentivata, circa 3.100 interventi di ricollocazione, per la gran parte (2.700 persone) nella rete e nelle sedi Conad e per la rimanente parte (400 persone) nella rete di altri operatori. Si aggiungono 300 conclusioni di rapporto, per effetto del normale turnover.

Per i 795 lavoratori ancora in esubero – riferisce MD – si continua a lavorare per una soluzione entro la fine del 2020 nell’ambito delle misure già previste: cassa integrazione, uscite su base volontaria e incentivata, ricollocazione, anche attraverso le politiche attive del lavoro sui territori (con Regioni e Istituzioni locali)”.
In totale 248 punti vendita su 270 ex Auchan sono stati messi in sicurezza in Conad e in altre reti distributive, mentre il numero delle persone in esubero, pari a 6.200 a settembre 2019, è stato ridotto, appunto, a 795 e sono in corso attività per ridurlo ulteriormente.

Ai Lavoratori in Cigs/Cigd, durante il periodo di attuazione degli interventi, Margherita Distribuzione ha anticipato, da aprile a settembre 2020, trattamenti di cassa per 3,6 milioni di euro.

Sono stati presentati anche gli interventi di risanamento avviati, che hanno comportato la ristrutturazione di gran parte degli ipermercati Auchan (28 punti vendita, con poco più di 4.500 addetti), per i quali è stata trovata una nuova formula commerciale attraverso un radicale ripensamento del format, ripensamento che ha comportato la riduzione delle superfici e la separazione delle attività commerciali fra alimentare ed extra alimentare.

“Dallo sviluppo per attività non food – riferisce MD - potranno derivare nuove opportunità commerciali e occupazionali, finalizzate al reimpiego del personale ancora in eccedenza, attraverso il coinvolgimento di altri operatori di mercato di vari settori, come nel caso del primo contratto firmato con Ovs, per l’apertura di 18 negozi nelle parti libere degli ipermercati in ristrutturazione. Questo potrebbe già portare a un recupero stimabile in 130 posti di lavoro”.

Anche gli interventi sui poli logistici ex Auchan hanno permesso di trovare una soluzione, a oggi, per 900 lavoratori su 1.280, mediante opere di ricollocazione e uscite su base volontaria e incentivata.

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