Circa 2 miliardi di consumatori a livello mondiale utilizza l’e-commerce, con la Cina a svolgere il ruolo di primo attore, grazie a 846 miliardi di dollari di fatturato B2C.

In Italia la domanda interna cresce notevolmente grazie al digitale: al Nord il 57% della popolazione fa acquisti online, contro il 42% del Sud e il 49% delle Isole. Questi i principali dati che emergono dal Rapporto Ice-Polimi, ‘Esportazioni ed e-commerce delle imprese italiane - Analisi e prospettive’.

Facendo la media delle grandi aree della nostra Penisola risulta che solo il 44% degli utenti Internet compra in rete, ma il mercato ha raggiunto la ragguardevole cifra di 26,6 miliardi di dollari (più di 23 miliardi di euro).

L’anno scorso il valore della domanda soddisfatta tramite e-commerce è cresciuta del 17% rispetto al 2016 e l’Italia è il Paese nel quale il cross border e-commerce (quota di e-commerce esportato) pesa maggiormente: 19%, rispetto al 10% della Germania e al 6% della Francia. Nel 2017 il commercio elettronico italiano di prodotti (52%) ha superato per la prima volta quello di servizi (48%).

Ci sono alcuni settori in cui l’utilizzo del digitale per le vendite all’estero è molto più diffuso. L’abbigliamento è il più evoluto, con il 66,7% delle imprese che fa affari in Europa e il 37,5% che vende al di fuori del continente.

Nel mondo il mercato dell’e-commerce - che vale fra i 2 e i 3.000 miliardi di dollari per il B2C e oltre 22.000 miliardi dal lato B2C - interessa attualmente circa 2 miliardi di consumatori, numero che potrebbe raddoppiare in tempi rapidi. I prossimi 2 miliardi arriveranno soprattutto dai Pvs.

“Per le imprese italiane – ammonisce il rapporto - l’e-commerce è un ottimo strumento di export perché fornisce in molti casi una soluzione ai possibili limiti strutturali delle Pmi. Tuttavia c’è ancora molta strada da percorrere”.

Agenzia Ice ha impiegato ampie risorse nella promozione dello sviluppo del commercio digitale e per aumentare il numero di società che espanderanno il proprio business in Rete e si impegnerà, nel triennio 2018-2021 per far sì che la Gdo e i retailer esteri privilegino sempre di più i propri siti nella promozione del Made in Italy.