di Emanuele Scarci

In primavera ritornano le vendite di vino nella distribuzione moderna e il consuntivo del primo semestre si fa meno pesante.

L’Osservatorio del vino Uiv/Vinitaly segnala che nella prima parte del 2023 sono stati venduti 3,6 milioni di ettolitri fra vino e spumante, per un valore di 1,4 miliardi di euro. I volumi calano del 4% rispetto all’analogo periodo del 2022 ma nel primo trimestre il dato era sceso fino a -6%. Il fatturato del semestre ha registrato una crescita del 3,5% (+2% nel trimestre), con una un aumento dei prezzi medi del 7,8% (+8,7% a marzo).

In dettaglio, nel semestre, i vini fermi e frizzanti arretrano del 4% (-7% a marzo), mentre in controtendenza risulta lo spumante, che da un robusto +4% del primo trimestre scende a -0,8%.

Nelle bollicine prosegue la corsa degli spumanti low cost (+8,6% volume) che fissano il prezzo a 4,6 euro/litro, quasi il 40% in meno della media del Prosecco che, dopo aver alzato i listini in linea con i costi, il semestre si chiude con un -5,8% a volume.

Nel 2022, secondo i dati Circana (ex Iri), le vendite di vino nella Gdo sono calate del 2% a 2,9 miliardi di euro, a fronte di un incremento dei prezzi del 3,5%, e di un calo dei volumi del 5,3%.

Top ten dei vini

Semestre 2023 in rosso per tutte le principali tipologie di vino Dop e Igp vendute nella grande distribuzione. Nella Top ten, solo il Vermentino di Sardegna è in terreno positivo (+4% a volume), accompagnato da un +1% dell’Igt Puglia. Risale il Chianti (-3% rispetto a -9% di marzo), Montepulciano d’Abruzzo (da -14% a -9%) e Nero d’Avola, che chiude a -12% da -18% di marzo. Giù anche il Cannonau sardo, a -4%, e la Barbera piemontese, che si ferma a -8%. Lambrusco Emilia in peggioramento di 1 punto, attorno a -10% volume.
Critica la situazione per il Verdicchio di Jesi (-20%) e la Bonarda oltrepadana (-16%), mentre positivi sono Soave e Valpolicella, che ha recuperato il -5% di inizio anno. Tra gli sparkling, bene l’Asti Spumante (+5,9%) oltre a quelli Charmat, male tutti gli altri. Peggio della media il vino Bio (-5% volume). Ancora in caduta l’e-commerce: i volumi cedono l’11,7%.