Tonno in scatola: nel 2016 i consumi continuano a crescere (+2%)
Tonno in scatola: nel 2016 i consumi continuano a crescere (+2%)
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Sarà l’ottimo rapporto qualità/prezzo oppure le indiscutibili proprietà nutrizionali ma a questo alimento gli italiani non sanno proprio rinunciare.
Nel 2016, secondo le elaborazioni dell’ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici) su dati ISTAT, l’industria del tonno in scatola ha conservato segnali incoraggianti, confermando la vitalità di uno dei comparti tradizionali e strategici dell’alimentare italiano.
Il valore del settore del tonno in scatola in Italia nel 2016 è stato di 1,2 miliardi di euro, con una crescita del +9% rispetto all’anno precedente. La produzione nazionale, anch’essa del + 9% rispetto al 2015, si è attestata a 74.000 tonnellate mentre il consumo da parte degli italiani ha toccato quota 150.00 tonnellate (+2% rispetto al 2015) pari a circa 2,4 kg pro capite.
Nello stesso arco di tempo, le esportazioni hanno raggiunto quota 23.531 tonnellate (+4%), confermando un crescente interesse per il nostro prodotto all’estero, mentre le importazioni si sono attestate 89.491 tonnellate (+4,2%). Dati che posizionano l’Italia come uno dei più importanti mercati al mondo per il consumo di questo alimento e come secondo produttore europeo, dopo la Spagna.
Per quanto riguarda il comparto ittico in generale, che comprende non il solo tonno in scatola, ma anche le altre conserve (sgombri, sardine, acciughe, salmone in scatola e altri prodotti), ANCIT stima un fatturato 2016 di circa 1 miliardo e 550 milioni di Euro (+3% rispetto al 2015).
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