Salame Felino igp: un comparto in salute nel 2020, nonostante il Covid-19
Salame Felino igp: un comparto in salute nel 2020, nonostante il Covid-19
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Nonostante le inevitabili complicazioni legate all’emergenza sanitaria da Covid-19, il comparto del Salame Felino igp - che raggruppa 14 aziende parmensi, per un totale di circa 500 addetti, considerando anche l’indotto - si conferma in buona salute.
Il fatturato al consumo ricalca quello del 2019, superando di poco quota 75 milioni di euro. Il quadro fotografato da Ecepa - Ente di certificazione di prodotti agroalimentari è complessivamente positivo: negli ultimi 12 mesi crescono sia la quantità di materia prima lavorata (+2,7%), sia le produzioni etichettate (+2,1%).
Dall’analisi dei dati di mercato, la gdo si conferma il principale canale di commercializzazione. Il Salame Felino igp viene premiato in particolare nel libero servizio e non viene penalizzato dal calo del banco taglio, che ha interessato altri salumi: questo perché in genere viene acquistato intero o in tranci. La crescita più significativa riguarda il segmento del pre-affettato, che fa registrare un +8,4%.
Il canale più penalizzato è l’horeca, con un andamento delle vendite che è stato uno specchio dei periodi di lockdown: nei momenti di apertura dei locali, comunque, le vendite si sono attestate sui livelli del 2019. Complessivamente, però, il calo dell’horeca è stato compensato dai buoni risultati in gdo.
Sul piano dell’export, il comparto del Salame Felino igp ha saputo reagire all’emergenza Covid-19, facilitato dal fatto che l’83% delle esportazioni sia realizzato nei Paesi dell’area UE.
Per quanto riguarda la comunicazione, nell’impossibilità di prevedere la partecipazione a manifestazioni fieristiche o eventi, che in futuro torneranno a essere il principale veicolo di promozione, il consorzio è orientato a esplorare le potenzialità del web e degli strumenti digitali.
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