Crescono le imprese con ritardi nei pagamenti

Crescono le imprese con ritardi nei pagamenti
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Negli ultimi otto anni (4° trim 2010 - 4° trim2018) sono raddoppiate (+108%), dal 5,5% all’11,4%, le aziende italiane che pagano clienti e fornitori con più di 30 giorni di ritardo, anche se il picco del 15,7% è stato raggiunto nel 2013 e 2014.
È quanto emerge dallo Studio Pagamenti 2018 di Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information.
Dall’analisi, aggiornata al quarto trimestre 2018, emerge che oltre un terzo (35,5%) delle imprese del nostro Paese effettua i suoi pagamenti nei termini previsti, una percentuale in calo rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del 2017 (37,3%). Oltre la metà delle aziende (53,1%) adempie i propri obblighi di pagamento con un ritardo massimo di 30 giorni, un valore sostanzialmente in linea con l’anno precedente (52,2%).
Nell’ultimo trimestre 2018, tra i settori con la minore incidenza di imprese con ritardi oltre i 30 giorni spiccano il manifatturiero (8,1%), il finanziario (8,7%) e il commercio all’ingrosso (8,8%). La situazione più critica si registra, invece, nel commercio al dettaglio con incidenza di imprese con ritardi gravi del 17,3%.
A livello territoriale il 44,1% delle aziende che mantiene i propri impegni entro i termini previsti si trova nel Nord-Est e il 41,3% nel Nord-Ovest, mentre maggiori difficoltà incontrano le aziende del Sud e delle Isole, (dove il 19,1% esegue i pagamenti con più di 30 giorni di ritardo) e del Centro (13,1%). In Lombardia ed Emilia-Romagna (45,2% ciascuna) ci sono le aziende più puntuali, mentre in Sicilia (22,1%) e Calabria (21,2%) quelle che dilazionano le scadenze oltre i 30 giorni.
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