Dopo il primo esposto - presentato nel 2004 alla Commissione europea - relativo alla pericolosità dell’esamina, ritenuta cancerogena, nei giorni scorsi l'istituto bromatologico ha nuovamente sottolineato che osservando determinati criteri produttivi, fra i quali la qualità igienica del latte, si può evitare l’utilizzo di questo additivo.