Le attese negative sulla produzione interna sono state alla base degli aumenti dei prezzi all’ingrosso osservati ad ottobre sia per il riso che per l’olio di oliva.
Per il riso, in particolare, i valori hanno messo a segno un balzo del +14,3% rispetto a settembre.
Un andamento che ha riguardato soprattutto i risi destinati al consumo interno, tra cui le classiche varietà da risotto. Forte anche la crescita rispetto allo scorso anno, che sfiora il +25%. È quanto rilevato dall’indice dei prezzi all’ingrosso elaborato da Unioncamere e BMTI.
Inoltre, nel comparto degli oli e grassi, il susseguirsi delle stime negative sulla produzione di olio di oliva in Italia ha impresso un nuovo aumento ai prezzi all’ingrosso, cresciuti del +4,3% su base mensile. Tra le materie grasse, ad ottobre sono tornati a scendere in maniera evidente i prezzi del burro (-12,6%), che accusano anche una pesante flessione rispetto allo scorso anno (-32,7%).
Nel settore delle carni, i prezzi all’ingrosso delle carni bianche hanno mostrato un nuovo aumento mensile, dipeso ancora dal buon andamento della domanda, tipico del periodo autunnale. Accentuato l’incremento per la carne di coniglio (+15,9%), seguito poi dall'incremento di tacchino (+4%) e pollo (+3% rispetto a settembre); tra le carni rosse, invece, si registra +2% per le carni bovine, mentre rimangono orientati al ribasso i prezzi dei tagli di carne suina (-3,2%).
Per quanto riguarda il reparto lattiero – caseario, si conferma positiva la dinamica attuale per i prezzi dei formaggi a lunga stagionatura (+2,9%), grazie agli aumenti riscontrati sia per il Parmigiano Reggiano che per il Grana Padano, che beneficiano del buon andamento della domanda. Segno “più” ad ottobre anche per il segmento dei prodotti a media stagionatura (+6,4%). Prosegue intanto la ripresa per il latte spot - il prodotto commercializzato al di fuori degli accordi interprofessionali tra produttori e industria – con un incremento ad ottobre del +5,1%. Si segnala, inoltre, una pesante battuta d’arresto per la panna (-9,1%), che si è attestata su valori più bassi anche rispetto a dodici mesi fa (-14,6%).
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