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Previsioni olio extravergine italiano: produzione a +89%

Previsioni olio extravergine italiano: produzione a +89%
Previsioni olio extravergine italiano: produzione a +89%

Previsioni olio extravergine italiano: produzione a +89%

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Fabio Massi

Dopo la campagna dello scorso anno, la peggiore di sempre, sarà la Puglia - vero polmone olivicolo nazionale - a guidare la ripresa della produzione di olio extravergine d’oliva italiano, nonostante i problemi legati alla Xylella.

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È quanto emerge dall’indagine esclusiva eseguita dagli osservatori di mercato di Cia-Agricoltori Italiani, Italia Olivicola e Aifo (Associazione italiana frantoiani oleari), che stimano una produzione di poco superiore alle 330.000 tonnellate di olio a livello nazionale, un dato che quasi raddoppia (+89%) la produzione finale dello scorso anno, attestatasi intorno alle 175.000 tonnellate di prodotto.

A trainare la ripresa dell’olivicoltura italiana sono soprattutto le Regioni del Sud. Un’ottima annata per la Puglia (+175%), che da sola produrrà quasi il 60% dell’olio extravergine d’oliva nazionale: il tacco d’Italia sarà trainato dalle province a maggior trazione olivicola, Bari, Bat e Foggia su tutte, le zone falcidiate dalla terribile gelata nel febbraio 2018.

Si conferma, purtroppo, il trend negativo del Salento distrutto dalla Xylella, con la drastica riduzione del 50% della produzione che si attesterà a meno di 3.000 tonnellate. Annata molto positiva per la Calabria (+116%), che conserva la seconda piazza tra le Regioni italiane davanti alla Sicilia (+38%). Al Sud bene la Basilicata, che quasi quadruplica la produzione dello scorso anno (+340%). Positiva la campagna olearia anche in Sardegna (+183%), Campania (+52%) e Molise (+40%).

In chiaroscuro, invece, il bilancio delle Regioni centrali: ad Abruzzo (+52%) e Marche (+63%), si contrappongono i dati negativi di Lazio (-19%), Toscana (-20%), Umbria (-28%) ed Emilia-Romagna (-50%) dovuti alla ciclicità che caratterizza la produzione olivicola e al ritardo della fioritura causata dalle basse temperature di inizio primavera. Maglia nera della produzione italiana saranno tutte le Regioni del Nord, che registreranno un calo evidente: picco minimo in Liguria (-43%), picco massimo in Lombardia e nel Veneto (-65%).

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