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Prampolini (Confcommercio): più salario ma rinnoviamo le norme contrattuali

Prampolini (Confcommercio): più salario ma rinnoviamo le norme contrattuali
Prampolini (Confcommercio): più salario ma rinnoviamo le norme contrattuali

Prampolini (Confcommercio): più salario ma rinnoviamo le norme contrattuali

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

“Non ci siamo mai opposti a riconoscere l’indice Ipca, tanto da averlo utilizzato nel rinnovo contrattuale dei dirigenti.

Il tema è che non c’è solo il salario, ma anche la parte normativa che innova vecchi istituti. Ebbene i sindacati non hanno nemmeno aperto questa fase del negoziato e non capisco come possano fare proclami sulle modifiche normative che vorremmo senza prima averne parlato”: così Donatella Prampolini Manzini, vicepresidente di Confcommercio con delega al lavoro nonché amministratore delegato di D.It, a meno di un mese dallo sciopero (22 dicembre) indetto dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.

I motivi

I sindacati hanno abbandonato i tavoli negoziali dei 6 contratti nazionali di commercio, turismo e servizi, scaduti tra il 2018 e il 2022 (circa 3 milioni di addetti coinvolti) motivandolo con la mancanza di volontà delle imprese di “parlare di aumenti salariali in linea con gli indici Ipca e adeguati a far recuperare ai lavoratori l’aumento del costo della vita. Non vogliono recepire i miglioramenti normativi introdotti dalla legge sui congedi parentali e sulla tutela della genitorialità. Vogliono riformare l’attuale classificazione del personale abbassando, i livelli di inquadramento, tagliare i permessi retribuiti, sterilizzare gli scatti di anzianità, aumentare l’importo della trattenuta pasto, aumentare l’utilizzo dei contratti a tempo determinato, ridurre il periodo di comporto tra malattia e infortunio, peggiorare il periodo di preavviso”.

Nella trattativa aziende-sindacati, prendono parte Confcommercio, a cui aderiscono per i retailer Conad e pezzi della distribuzione organizzata, e Federdistribuzione, uscita da Confcommercio nel 2011, di cui fanno parte le più grandi catene commerciali food e non food, comprese le cooperative Bricoio e Master Coop Alleanza 3.0. Federdistribuzione ha firmato il primo contratto nazionale per la distribuzione moderna nel dicembre 2018.

Gdo e commercio

Sul punto specifico del salario, il presidente di Federdistribuzione Carlo Alberto Buttarelli ha espresso l’insostenibilità economica per le aziende delle richieste sindacali di negoziare aumenti in linea con l’indice europeo sul costo della vita Ipca. Donatella Prampolini Manzini ammette le diverse impostazioni negoziali rispetto a Federdistribuzione, ma sottolinea che “ci accomuna la visione sulle difficoltà del mercato”.

Per esempio, sulla parte salariale, il vicepresidente di Confcommercio pur aprendo alla rivalutazione dell’indice Ipca fissa dei paletti: “Le rivalutazioni vanno fatti partire dal 1° gennaio 2023. Il periodo 2020/22 è stato sanato dall’accordo ponte dello scorso dicembre, in base al quale abbiamo corrisposto ai dipendenti, a gennaio e marzo 2023, quanto concordato (350 euro lordi al quarto livello con riparametrazione sugli altri livelli di inquadramento ndr). Inoltre da aprile abbiamo iniziato a corrispondere un anticipo sul rinnovo contrattuale”.

Poi Donatella Prampolini Manzini rilancia sul dialogo: “Siamo pronti a vederci domani a Roma e siglare il rinnovo del contratto. Spero che ora prevalgano nei sindacati di categoria motivazioni diverse da quelle viste finora: rompere il tavolo negoziale per rafforzare le posizioni dei sindacati nazionali coinvolti in un braccio di ferro politico”.

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